Monthly Archives: maggio 2017
Massimiliano Mandorlo, “Nella pietra”

Massimiliano Mandorlo
Vento di novembre, vento che porti
tra le braccia verdi dei cipressi
le voci dei miei morti, dei miei vivi,
di chi dorme o in silenziosa attesa
veglia dietro la crosta appena arata
di questo corpo sconfinato.
Chiedono di me nel vento, chiedono
notizie dei miei trent’anni appesi
a un filo di sole, ad una gioia inseguita
come vento che rade ed illumina
d’inverno i tunnel delle autostrade.
Ascolto i suoi respiri ritmare
il tempo nella stanza e penso
alla forza azzurra delle maree,
ai suoi due occhi da custodire
per millenni e millenni ancora.
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Viviana Nicodemo, “Figure del grido”
Viviana Nicodemo presenta una quarantina di immagini inedite per la mostra fotografica ‘Figure del grido’ a cura di Carlo Micheli che inaugura a Mantova il 20 maggio 2017, ore 18, alla Casa del Rigoletto, durante Mantova Poesia – Festival internazionale Virgilio. Continua a leggere
Rita Pacilio, “Prima di andare”
Cosa ne faremo di questi souvenir
quando ansiosi andremo lungo il fiume
di sera con le stampelle sotto il braccio?
Cosa diremo al resto del mondo
della beffa e dell’insulto amaro,
di ciò che è accaduto alla donna
con il cilindro in testa e al coniglio
scappato durante lo spettacolo
per liberarsi dalla finzione? Così fa l’amore
quando è semplice, senza impostura,
si svuota di fuliggine, diventa responsabilità
lasciandoci
persone degne di audacia, di premura. Continua a leggere
Golan Haji & Joumana Haddad
Quando l’esilio diviene un canto
di Bianca Sorrentino
Se la Poesia interviene laddove la realtà fallisce, la Musica dà voce all’inespresso dell’anima: le due arti, riunite sotto una felice congiuntura, hanno il potere di richiamarci esortandoci a essere cittadini del nostro tempo, contemporanei a noi stessi. Proprio dall’urgenza di veicolare un messaggio di attenzione, di tensione verso ciò che accade in luoghi apparentemente lontani nasce “Canti d’Esilio”, il concerto che avrà luogo lunedì 15 maggio alle 21 al Teatro Vascello di Roma. La pregnanza del progetto consiste nella sua stringente attualità, nella scelta ardimentosa e insieme necessaria di musicare i potenti versi di Golan Haji e Joumana Haddad – patologo e traduttore curdo siriano, il primo, giornalista libanese, la seconda -, che attraverso la letteratura conducono la loro personale battaglia in nome di chi vive “con la terra strappata dal petto”. Continua a leggere