Anche quest’anno “Ritratti di Poesia”, manifestazione ideata, promossa e organizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo in collaborazione con InventaEventi S.r.l. – divenuta ormai nella Capitale un appuntamento culturale tradizionale ed imprescindibile, per gli addetti ai lavori, per le scuole e per gli amanti del genere – propone nuovamente il concorso “RITRATTI DI POESIA.140”, che nelle quattro precedenti edizioni ha riscosso molto successo.
Il concorso, a partecipazione gratuita, vuole essere un incontro tra la poesia e il registro espressivo immediato e sintetico dei social, in particolare la modalità di comunicazione richiesta da Twitter.
Al concorso si partecipa inviando un testo poetico inedito di 140 caratteri al massimo (spazi compresi) all’indirizzo di posta elettronica ritratti.140@libero.it.
Anche per la quinta edizione è prevista, oltre alla sezione dei testi in lingua italiana (prima sezione), la sezione dedicata ai cittadini delle altre nazioni europee (seconda sezione), che potranno inviare i testi nella loro lingua accompagnandoli però con la traduzione in lingua inglese.
Monthly Archives: ottobre 2017
Faraj Bayrakdar, il poeta siriano dissidente: “la scrittura è un atto di resistenza”
Faraj Bayrakdar, poesta siriano dissidente, pubblica “Specchi dell’assenza”.
«La scrittura in carcere è stata un atto di resistenza» dichiara Faraj Bayrakdar, il poeta siriano che è stato arrestato più volte dal regime di Hafez Assad subendo il completo isolamento dal 1987 al 1993, senza carta né inchiostro per scrivere. In questa raccolta immagina specchi che «potevano / essere acqua pura / puro silenzio / o almeno puro pianto» ma le circostanze li hanno trasformati in «pietra / e il tintinnio del tempo e del luogo / aveva una macchia che somiglia a sangue».
Eppure, anche nell’assenza dal mondo e nella crudezza della detenzione, il poeta pensa che «un uccello / basta / perché non cada il cielo». Con la stessa fede incrollabile nell’uomo e nella parola, Bayrakdar, rilasciato nel 2000 e residente in Svezia dal 2005, continua a scrivere e a lottare contro il regime degli Assad, per una Siria libera e democratica. Continua a leggere
La casa del poeta Valentino Zeichen
COMUNICATO STAMPA
Sabato 21 ottobre dalle ore 15.00 alle ore 17.30 nella sala d’Armi G dell’Arsenale nell’ambito della prestigiosa Biennale Sessions sarà presentato il progetto La casa del Poeta. In memoria di Valentino Zeichen.
La giornata di studio su Valentino Zeichen (1938-2016) si concentra sulla figura del poeta fiumano, naturalizzato romano, a partire dalle stanze della sua vita quotidiana, nella sua “casa-baracca” nel cuore del borghetto Flaminio a Roma. L’iniziativa si avvale degli esiti di un seminario progettuale condotto da Orazio Carpenzano, direttore del DiAP, all’interno del Dottorato di Architettura – Teorie e Progetto. Continua a leggere
Fabio Pusterla

Fabio Pusterla
di Eleonora Rimolo
Lo sguardo di Pusterla è audace e si posa su oggetti e persone di una realtà multiforme alla quale bisogna sfuggire ma che allo stesso tempo bisogna vivere: al “doganiere” il poeta “dichiara” tutto quanto è necessario (“una scatola d’ovomaltina, frutta secca, piselli sottovuoto; […] due bottiglie di vino”), ma non svela la sua verità, il suo estremo segreto, che in fondo è proprio il gesto insano e immacolato di far poesia. Un gesto che tenta di tradurre sensazioni evanescenti ma determinanti: i “treni in partenza, ancora” hanno un effetto devastante nella memoria di Pusterla, che oppone quel gelido ricordo al nascere della primavera, “bellissima” certo, ma “che non sa nulla di nulla” e che quindi ostinatamente fiorisce nonostante l’animo languisca ancora nell’invernale “pozzanghera”. L’incanto del quotidiano tuttavia si ripete, e rimane da chiedersi per che cosa valga la pena andare avanti: “lo sguardo […], un occhio vigile, un amore” è la risposta che ci fornisce il poeta e attraverso la quale egli cerca di ordinare il susseguirsi indomabile dei giorni al fine di raggiungere la luminosa serenità di una “breve gioia”, in cui stanno “il disarmato, il fragile, l’effimero: non altro”.