Giovanni Testori, da “I Trionfi”

Sì,
tu sei;
esisti nella vita,
risorgi nella morte
per ciò che ti brucia dentro gli occhi a mandorla,
azzurri,
per ciò che sai di te donare nel lamento
e più,
più ancora,
nel silenzio.
Non piangere;
tanta vita è già qui, tra noi,
e tanta ancora sarà,
tutta che resti a noi da vivere,
angelo e cane,
purché qualunque sia la redenzione
che tu farai di me in me,
sempre sarò legato
all’ombra oscura di tuguri e tane,
all’idiote speranze
gettate nella fragile allegria
d’incontri provvisori,
mai compromessi e spinti fino al limite
del sangue,
salvati sempre
o forse più dannati
da un lieve crepuscolo di gioco.

da I TRIONFI. 1965

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Gino Scartaghiande, da “Oggetto e circostanza”

Gino Scartaghiande, credits Photo Dino Ignani

I raggi stanno tessendo
quest’addio. Non sono più
la fantasia. Non ho memoria
che sotto di me, furono
splendidi, freddi, quei
concavi cieli. A chi do
perdutamente
i miei baci,
se nella strada, in un attimo
ti fermi dietro di me?
Sto consumando lentamente
questa terra. Non per le strade
che seguo. Io se non te. Non
per conservare, ma essere
che tu sia. Dove si fa chiaro
io sto diminuendo dentro.
Che tu avvenga. Che tu possa
sopra un’urna chiara d’erba,
vedere quest’oasi di noi. Continua a leggere

Jolanda Insana, “Due volte sette sono le parole”

Jolanda Insana, Credits photo Dino Ignani

La plaquette inedita Due volte sette sono le parole (Le Farfalle, 2018) è una breve raccolta di testi, datati tra il 2002 e il 2005, composti da Jolanda Insana a margine del lavoro di traduzione sulle tragedie di Eschilo condotto in quegli anni.
Il ritrovamento di una nota autografa dell’autrice, riconducibile all’estate prima della sua scomparsa, destina il testo da lei stessa impaginato, alla pubblicazione presso la casa editrice dell’amico poeta Angelo Scandurra.
Nella raccolta si trovano alcuni frammenti tratti dalla traduzione di Insana delle poesie di Saffo, risalente al 1985 e pubblicata dalla casa editrice &stro. A chiudere, un’intervista inedita di Anna Mauceri, del 2003, incentrata sulla resa della voce nella poesia della Insana.
Intervallano i testi alcuni disegni di mano dell’autrice.
Il volumetto offre al lettore, cenni, tracce di una storia poetica di percorsi incrociati e evidenzia la ricerca e l’attraversamento di più linguaggi attuata dalla Insana per dar voce al pensiero e all’esperienza.
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Filippo Davoli, Da “Il viaggio di Poesia”

Filippo Davoli (foto d’archivio)

Per noi randagi piove sempre una notte
opportuna, un’occasione di scavi
nella memoria delle campagne,
una possibilità di voce. Le parole

escono da una stiva segreta
quando le stelle se le porta lo scirocco
e l’erba tumultua oltre il motore dell’auto.
Spegni dunque i tuoi fari, concedi

alla fronte uno spicchio d’aria lunare.
Che il mare qui è un oceano d’occhi che spiano,
un caldo fuori stagione che preme e chiama.
La carta trema tra le nostre mani, la debolezza

e spinge a un silenzio che è sguardo e fuoco
e luminosa è l’attesa.

 

Filippo Davoli, Poesie (1986-2016) Transeuropa Edizioni, 2018 Continua a leggere

Barbara Herzog, da “Se non nel silenzio”

Barbara Herzog (foto d’archivio)

Noël
non era stato quello il nome
dato dalla mamma
ma dopo i flutti
intoccati da Natale
era sembrato l’unico nome
giusto per lui

affidato allle braccia che spuntavano
dal salvagente
traghettato lungo la  morte
a terraferma incerta
solo

non saprà
l’ultimo respiro
la speranza prima di morire
morte non realizzata
accettabile più di quella vita
soltanto per lui

Poesia tratta da: “Se non nel silenzio“, L’arcolaio, 2015

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