Piera Oppezzo

Piera Oppezzo

Piera Oppezzo è nata a Torino il 2 agosto del 1934 ed è morta in solitudine il 19 dicembre 2009 nell’Eremo di Miazzina, sul lago Maggiore. È stata sarta e commessa della Standa da ragazza, poi dattilografa e collaboratrice editoriale (Einaudi, Rai, Feltrinelli, Guanda, SE). Negli anni sessanta è stata militante extraparlamentare e ha partecipato a un gruppo di autocoscienza femminista, organizzando negli anni settanta il collettivo “Pentole e fornelli”.

Passeggiata

Più in là
ci aspettano le foglie morte;
fermiamoci:
qui c’è profumo di rose.
Basta che tu non respiri
perché il futuro muoia.
Così tutto finisce
prima d’aver pianto.
Neanch’io respiro più. Continua a leggere

Daniela Attanasio, “Vicino e visibile”

Daniela Attanasio /credits ph Dino Ignani

Se è vero che la poesia è un discorso intorno al mondo, ogni poeta ricrea il suo a immagine e somiglianza della propria esperienza. Il mondo di Daniela Attanasio sembra sempre più ‘attenersi ai fatti’ e i fatti dicono che gli oggetti ci osservano indifferenti dall’alto di uno scaffale, che la vita si afferma nella morte, che il contemporaneo è una crosta su ciò che nel tempo è eterno, che nella curvatura dello spazio si consuma la vista, che la bellezza riempie di contenuto la forma e che nella testa di un poeta non c’è mai certezza. Continua a leggere

Mauro Ferrari

 

“Viviamo come immersi nelle tenebre, ma riusciamo ogni tanto, con molti dubbi, a vedere qualcosa.”

Mauro Ferrari

Questo

Il suo pattume è il suo mondo:

le cose maneggiate, i ricordi
che ingombrano i cassetti
e la mente di catene –

gli avanzi che l’hanno avuto
e scartato, scordandolo
ad altri accettati con amore:

le corbe del passato, cataloghi
di cose amate, odiate, multicolori,
ottuse, aguzze.

Ha mani sporche, ferite alle labbra,
piedi che non sanno dove andare. Continua a leggere

Gianfranco Lauretano


“In tutti i miei libri c’è il desiderio di venire al mondo, dell’alba, il miracolo che mi colpisce sempre – e non lo faccio apposta, non lo scelgo. E poi il fiorire dello stesso inizio, la trepidazione della vigilia e della promessa di ogni cosa.”

Gianfranco Lauretano

Riallacciamo rapporto, mondo,
commerciamo ancora in affetto
scambiamo la mercanzia dell’amore.
Tra te e me non corre sempre buon sangue

le strade del nulla mi distraggono
ma rischiamo ancora la sollecitudine ti prego
troppo caldo nella scatola del cervello
troppo comodo, non me ne frega niente

oh attraversare la strada e incontrare
la ragazza trascinata dal cagnolino
i vecchi che non ricordano le storie
lo sbruffone in motocicletta… Continua a leggere

Anna Salvini

Foto di Marco Rodolfo

Porta

Più non ricordo i nomi dei campanelli
a lato, le facili promesse dei baci
e del commiato, oggi ho te, chiave
nel buio del sogno, giorno dei giorni
che chiude la mia preghiera.

*

La prospettiva esplorata con gli occhi
prima ancora del passo, di petto
se scendo, di schiena se salgo
solo con un corrimano mi sostiene
evidente che si possa anche cadere.

*

Tetto

E’ come se tutto il cielo si fosse
concentrato: dentro la mia casa
c’è il sole e c’è il vento, l’azzurro
le stelle, qualche tempesta
la pioggia che soffre
al mio silenzio.

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