
Luigia Sorrentino a “Caro poeta” – Ph. Credits / Ritratti di Poesia 2016-2017
Luigia Sorrentino a “Caro poeta” – Ph. Credits / Ritratti di Poesia 2016-2017
Luigia Sorrentino a “Ritratti di Poesia”, la tradizionale manifestazione che si svolge da undici anni a Roma nel tempio di Adriano in Piazza di Pietra, dal 2017 a cura della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo. Photo Credits / “Ritratti di poesia” 2011 – 2017.
Il Palazzo Ducale di Genova è pronto ad accogliere i capolavori di Amedeo Modigliani, dal 16 marzo al 16 luglio 2017. Dopo la “Pop Society” di Warhol (fino al 26 febbraio) e prima della mostra dedicata a Picasso in programma in autunno con la collaborazione del Museo Picasso di Parigi, Genova mette in luce il percorso creativo dell’eccentrico Modì.
E’ morto a Roma a 84 anni il celebre linguista Tullio De Mauro, docente universitario, già ministro della Pubblica Istruzione e presidente della Fondazione Bellonci, che organizza il premio Strega. E’ stata la stessa Fondazione a darne conferma. Continua a leggere
di Fabrizio Fantoni
Roma, 10 febbraio 2013
Milo De Angelis nella prefazione di “Olimpia” (Interlinea 2013), afferma: “Scrivendo Olimpia, Luigia Sorrentino scrive il libro della sua vita. Olimpia punta all’essenza, tocca in profondità le grandi questioni dell’origine e della morte, dell’umano e del sacro, del nostro incontro con i millenni. Ha uno sguardo lungimirante: sguardo ampio, prospettico, a volo d’aquila. Ma ha anche improvvisi affondi nella fiamma del verso.”[…] E aggiunge: […] “I tempi s’intrecciano, entrano in un’epopea dove tutto è così nostro da diventare remoto, tutto è così perduto da diventare presente. Olimpia riesce a esprimere questo tempo assoluto, e lo fa in modo mirabile, con architetture possenti ma anche con i guizzi fulminei della vera poesia. Tempo assoluto che contiene ogni tempo.” Un’opera della maturità, sottintende il poeta scrivendo: “Olimpia punta all’essenza, tocca in profondità le grandi origini della vita e della morte.”
Chi è per te Olimpia?
“Olimpia” è l’incontro con un luogo, con un’essenza femminile, con una città, con una condizione, la condizione umana. Nel libro non vi è più nulla della città, forse non c’è più nemmeno l’umano, ma soltanto il riverbero di una voce che arriva da lontano. Tutto è irrimediabilmente sparito, raso al suolo, forse proprio per questo De Angelis scrive che “Olimpia” esprime un tempo assoluto, cioè un tempo che contiene ogni tempo. Tutto è già accaduto, è dietro di noi, ma anche davanti a noi, racchiuso in uno spazio circolare. La poesia è lì, in un’essenza viva, nitida, pulsante, è una voce che chiama a sé i suoi figli e li accresce, “in tutto ciò che siamo stati” e facendo questo percorso a ritroso nel tempo, tocca le grandi origini della vita e della morte. Continua a leggere