
SABATO 18 MAGGIO 2019, 18:30
SATURDAY MAY 18th 2019, 6:30 pm
Sabato 18 maggio 2019 alle ore 18,30 la Galleria Mazzoli (Via Nazario Sauro 62, 41121 Modena) presenta la mostra personale di Giuseppe Gallo La caverna di Kant.
In mostra una selezione di opere realizzate dall’artista tra il 2001 e il 2019 e una serie di opere su tavola realizzate per l’occasione.
Giuseppe Gallo, tra i principali artisti contemporanei italiani, è nato a Rogliano (CS) nel 1954. Dal 1976 vive a Roma dove nei primi anni ’80 ha stabilito il suo studio nell’ex-pastificio Cerere, quartiere San Lorenzo.
Le opere di Giuseppe Gallo sono caratterizzate da un fitto intreccio di segni, simboli e forme provenienti dal mondo reale e da quello fantastico. Profili umani si uniscono a forme stilizzate di animali in un festoso tripudio di segni che invade la tela con colori brillanti. Anche il linguaggio trova posto nelle sue opere, le lettere si inseriscono nel pattern grafico delle forme come segni simbolici, portatrici di un misterioso significato, mentre i numeri, simboli dell’umano sapere, vengono accostati alle forme stilizzate delle foglie, in una classificazione caotica e fantasiosa del mondo naturale. Gallo nelle sue opere inserisce sapientemente rimandi al mondo filosofico, letterario, cosmogonico, matematico, scientifico e musicale, accordandoli perfettamente in un complesso universo di segni e simbologie. Continua a leggere
Questa notte è vorace.
Domenica 16 luglio 2017 la galleria IDILL’IO arte contemporanea di Pio Monti a Recanati, presenta la personale di Teresa Iaria dal titolo “Confine Celeste” dedicata a Giacomo Leopardi. Il nome deriva da una variante dell’Infinito (celeste confine), al terzo verso dell’autografo originale di Leopardi custodito fra le carte leopardiane della Biblioteca Nazionale di Napoli, modificato dal Poeta con ultimo orizzonte. Nel suo testo di presentazione Nikla Cingolani scrive: “L’artista sceglie una frase eliminata per evidenziare la determinatezza del confine, rispetto alla più vaga, indefinita e irraggiungibile linea dell’orizzonte. Questo luogo/non luogo, letteralmente cum-finis, unisce e separa spazi fisici e cosmici sconfinati. Il mare e cielo, uniti a noi da un profondo legame ancestrale, sono attraversati dal moto dei pensieri, in costante elaborazione mentre seguono gli indirizzi vettoriali di ciascuna tela. Ogni linea segna il ritmo dell’universo e spinge a guardare gli astri nel loro apparire. Sono mappe stellari sospese in un tempo senza tempo, congiunte da fili pendenti ad un altrove marino, dove misteriosi gusci di razza sconosciuta, galleggiano su un delicato tappeto schiumoso che riconduce all’origine di un universo primordiale affacciato al futuro.” L’inaugurazione avviene in occasione dell’apertura della Casa di Silvia, la Teresa Fattorini musa ispiratrice di Giacomo Leopardi. La pura casualità della coincidenza nominale, pur riferendosi a contesti differenti, instaura in questa giornata particolare un rapporto di omonimia in cui i nomi della tessitora e dell’artista s’intrecciano nella trama enigmatica del tempo, della storia e dell’arte.
RiMembra Drammaturgia per immagini di Monica Biancardi (Damiani Editore)