Nota di Melania Panìco
Nel leggere “La natura del bastardo”, il nuovo libro di Davide Rondoni edito da Mondadori, si presentano agli occhi del lettore alcune parole – chiave. Una di queste è contenuta nel titolo.
Nota di Melania Panìco
Nel leggere “La natura del bastardo”, il nuovo libro di Davide Rondoni edito da Mondadori, si presentano agli occhi del lettore alcune parole – chiave. Una di queste è contenuta nel titolo.
Le parole dell’amore non hanno superficie
Il vento non si bagna in cima al mare
il vento azzurro non vuol diventare
verde, ingrommarsi, tergersi diverso
di verso in verso.
Ma le statue di sale che si voltarono
ora guardano il cosmo che non torna
caos ai loro occhi, se le fiamme
della bella città erano amore.
Mare asciutto… Ah staccarsi dal proprio essere
dove esso è più sottile, laminato
tra due bandiere: recto e verso, notti
e albe: le ere si congiungono
per disgiungersi, le ingiunzioni sono
le parole ora stesse dell’amore
da non gettare in aria, non potrebbero
tornare, il mare e il vento non si fondono,
o vuote, sopra il palmo alto del cuore,
moneta non impressa, non spendibile,
impronta cancellata dal suo fuoco.
Piero Bigongiari (1914 – 1997)
il Circolo dei lettori, via Bogino 9
venerdì 12 | domenica 14 febbraio 2016
IN NOME DELL’AMORE
Tre giorni e una notte di interventi d’autore sull’amore
Da un’idea di Antonio Pascale (nella foto)
Progetto a cura del Circolo dei lettori
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Quanti nomi porta con sé l’amore? Nomi di donna e uomini, attese, terre lontane, corpi, sogni e illusioni. A volte sono nomi che “fendono i ricordi più di un coltello”, altre ci fanno trasalire senza apparente motivo.
In nome dell’amore è l’espressione che utilizziamo quando intendiamo giustificare un atteggiamento che in altre circostanze parrebbe estremo. Racchiude gesti di sacrificio e di liberà, progetti e pensieri grandiosi ma a volte anche costrizione e possesso dell’altro. In nome dell’amore è un progetto a cura del Circolo dei lettori, nato da un’idea dello scrittore Antonio Pascale, che si concretizza in tre giorni e una notte di interventi d’autore, in programma da venerdì 12 a domenica 14 febbraio 2016. Ad alternarsi sul palco del Circolo, cinque scrittori, un poeta, un filosofo e un mattatore radiofonico per raccontare le difficili e meravigliose declinazioni dei sentimenti, attraverso immersioni narrative multimediali fatte di parole, immagini, musica e arte. Continua a leggere
Un itinerario poetico e religioso negli scritti di Davide Rondoni” di Elisabetta Motta (Subway Edizioni, 2014).
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Attingendo da testi poetici, articoli e saggi di Davide Rondoni, Elisabetta Motta accompagna il lettore in un itinerario di conoscenza di una delle vosi più significative e singolari del panorama letterario contemporaneo. La sua ricca produzione, che vive nella tensione e nella sostanziale coincidenza della genesi del gesto poetico, artistico e drammatico, prende corpo in una scrittura che è frutto dell’esperienza e nasce sempre dall’incontro con la realtà. Consapevole che la crisi dell’uomo contemporaneo non è tanto una crisi di fede, ma di speranza, e che questa parola oggi più che mai suona come inaudita , egli osa riproporla, sottolineando la necessità che essa si radichi nell’azione della grazia. Continua a leggere
Luigia Sorrentino legge “Il viaggio e il ritorno“, di Dino Campana.
La potente figura femminile che incontriamo ne “La Chimera” non è altro che un preludio all’incontro che Dino Campana farà con le bianche prostitute in fila sul lungomare di Genova nel 1912 . “La data è certa” , scrive Sebastiano Vassalli ne “La notte della cometa” (Einaudi, 1984). Sappiamo – aggiunge – da un appunto autografo, che il poeta abitò a Genova per alcuni giorni o, addirittura, alcune settimane, in Vico Vegetti, 27, interno 2. E “l’eterna Chimera” per Campana è l’amore, un’assassina invisibile che gli invade il corpo e il cuore, l’antica amica, è come un sogno uscito dalle ombre della oscura notte, brulicante di stelle. Continua a leggere