Cristina Campo, “Il mio pensiero non vi lascia”

Ci sono prosatori che proprio nelle lettere raggiungono una sorta di perfezione assoluta: riuscendo, nel breve volgere di una frase, a toccare vertici di bellezza e di intensità. Che la Campo sia uno di essi lo hanno dimostrato le Lettere a Mita e Caro Bul: e questo terzo pannello dell’episto­lario, che raccoglie le lettere scritte agli amici del periodo fiorentino, ne è una conferma. Nel 1956 Cristina è costretta ad abbandonare Firenze per Roma; e gli anni romani saranno costantemente pervasi dal ricordo struggente di quel giardino incantato che era la cerchia degli «amici d’infanzia»: Piero Draghi, Mario Luzi, Anna Bonetti, Venturino Ven­turi, Giorgio Orelli. A tutti loro scrive dal suo «esilio» parole di nostalgico affetto («C’è con voi­altri, nell’aria, gusto di latte»); ma il più rimpianto è senza dubbio Gianfranco Draghi, quel Gian che guarda ai suoi stessi «fari» (i più luminosi: Hofmannsthal e Simone Weil), lo scrittore e poeta di cui ammira la personalità e l’opera, l’amico che «conosce sempre, sottilmente, il disegno del tempo, e trova la parola magica da incidervi». Continua a leggere

Scrittori ‘oscurati’, Taslima Nasreen

Dopo lo scrittore anglo-indiano Salman Rushdie, anche la bangladese Taslima Nasreen non sarà  presente al Salone del libro in corso in India a Kolcata (ex Calcutta). Fonti giornalistiche rivelano  che la scrittrice – come Rushdie – è stata ‘oscurata’ dai fondamentalisti islamici. La presentazione del suo ultimo libro è stata infatti cancellata dal programma della più importante rassegna letteraria indiana che quest’anno vede l’Italia come ospite d’onore.

Fonti locali, rivelano che l’opera intitolata “Nirbasan” (ndr. “Esilio”) avrebbe dovuto essere lanciata ieri alla 36esima edizione della Fiera internazionale in corso nella metropoli bengalese. Stando a quanto riferito dalla stessa fonte, la polizia ha vietato l’evento dopo una minaccia arrivata da un gruppo radicale islamico locale chiamato Milli Ittehad Parishad. In gesto di sfida gli editori hanno però tenuto la presentazione tra il pubblico davanti al loro stand provocando le proteste di alcuni fondamentalisti che si sono scontrati con i sostenitori della Nasreen. Continua a leggere

Il poeta cinese Yang Lian ha vinto il Premio Nonino 2012

Il poeta cinese Yang Lian, (nella foto qui accanto), lo storico inglese Michael Burleigh, il teologo svizzero Hans Kung e i Contadini degli Orti di Gorizia sono i vincitori dei premi Nonino 2012. Lo ha reso noto oggi la giuria del Premio letterario presieduta dal premio Nobel per la Letteratura 2001 V.S.Naipaul.

A Lian è andato il premio internazionale Nonino, ai Contadini degli Orti di Gorizia il premio ‘Nonino Risit d’aur’, a Burleigh il premio ‘Nonino a un Maestro del nostro tempo’ e a Kung il premio ‘Nonino 2011’.

La cerimonia di consegna dei riconoscimenti avrà luogo il 28 gennaio nelle distillerie della famiglia Nonino a Percoto. Il premio è alla sua 37/a edizione. Continua a leggere

Anna Achmatova – Anna Andreevna Gorenko

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Anna Achmatova, pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko (Odessa, 11 giugno 1889 – Domodedovo  [Домодедово] – Mosca – 5 marzo 1966). Figlia di un ingegnere meccanico, studiò a Kiev e a Pietroburgo dove nel 1910 sposò il poeta Nikolaj Stepanovič Gumilëv che l’anno dopo il loro matrimonio fondò con la Achmatova e con Sergej Gorodeckij  fondò lo «Cech Poetov» (Corporazione dei poeti) da cui prese vita il movimento acmeista. In quegli anni la Achmatova andò spesso a Parigi dove conobbe Amedeo Modigliani che la ritrasse in numerosi disegni.
Pochissime le raccolte pubblicate (Rosario nel 1014, Lo stormo bianco nel 1917, Piantaggine  nel 1920): nel 1921 Gumilëv, accusato di complotto  antibolscevico, venne fucilato e per Achmatova comincia un lungo periodo di duro ostracismo – diventerà molto difficile per lei pubblicare versi – dovuto anche al fatto che la sua poesia è ritenuta lontana dalla nuova realtà. Dopo l’arresto del figlio avuto da Gumilëv e la morte del secondo marito, scrisse Requiem, la stessa asciuttezza dei versi giovanili, la brevità essenziale. Con Requiem e con il successivo Poema senza eroe, scritto tra il 1940 e il 1942, ma rimaneggiato fino alla morte, Achmatova dà un esempio potente di coscienza della propria contemporaneità.

Achmatova rifiutò la scelta dell’esilio. Scrisse, anzi, versi di fiero rifiuto: «Con loro io non sto che la terra/abbandonarono ai nemici da straziare./ La rozza loro lusinga non intendo,/ non darò loro i miei canti».

(di Luigia Sorrentino)

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