AUTUNNO
oceano.
AUTUNNO
oceano.
Io mi divido
del sacramento della nascita.
Ivano Ferrari
Dalla vasca d’acqua bollente
emerge un enorme maiale
bianco come uno spettro
che oscilla impudico fino a quando
dal finestrone il sole
accende quintali di luce.
A qualche centinaio di metri
passata la forma fresca del prato
e dopo case dagli occhi spenti
si trova il cimitero degli umani
dove c’è carne che non sfama. Continua a leggere
Shuntarō Tanikawa
When summer comes
the cicadas
sing again.
Fireworks
freeze
in my memory.
Distant countries are dim
but the universe
is right in front of your nose.
What a blessing
that people
can die
leaving behind
only the conjunction,
‘and’.
*
Quando arriva l’estate
le cicale
riprendono a cantare.
I fuochi d’artificio
si congelano
nella mia memoria.
I paesi lontani sono offuscati
ma l’universo
è proprio davanti al tuo naso.
Che benedizione
che la gente
possa morire
lasciandosi alle spalle
la sola congiunzione
“e”.
(da “Map of days”, traduzione in lingua inglese di Harold Wright, Katydid Books, 1997; traduzione in lingua italiana di Giovanni Ibello)
Mario Benedetti
È stato un grande sogno vivere
e vero sempre, doloroso e di gioia.
Sono venuti per il nostro riso,
per il pianto contro il tavolo e contro il lavoro nel campo.
Sono venuti per guardarci, ecco la meraviglia:
quello è un uomo, quelli sono tutti degli uomini.
Era l’ago per le sporte di paglia l’occhio limpido,
il ginocchio che premeva sull’erba
nella stampa con il bambino disegnato chiaro in un bel giorno,
il babbo morto, liscio e chiaro
come una piastrella pulita, come la mela nella guantiera.
Era arrivato un povero dalle sponde dei boschi e dietro del cielo
con le storie dei poveri che venivano sulle panche,
e io lo guardavo come potrebbero essere questi palazzi
con addosso i muri strappati delle case che non ci sono. Continua a leggere