La lingua instancabile

Nota di Alessandro Canzian

Da tempo ormai in Italia ci stiamo interrogando sullo stato di salute della nostra poesia. Ne sono prova le varie antologie, i censimenti. Anche i giornali, quelli che mantengono la rubrica di settore, talvolta provano una mappatura che quasi sempre appare incontestabilmente corretta pur mancante di pezzi fondamentali (con dichiarazioni contrastanti tra chi vuole la poesia morta e chi invece vede un suo nuovo risorgimento). Allo stesso modo con ciclica ritualità appaiono operazioni editoriali che hanno come obiettivo la proposizione di voci nuove (ad esempio I nuovi poeti italiani di Einaudi e I quaderni di poesia italiana coordinati da Franco Buffoni), premi letterari che negli anni hanno consolidato importanza e prestigio (fra tutti il Viareggio, il Camaiore, il Pagliarani, il Fogazzaro), riviste che cercano con lodevolissima costanza di fotografare lo stato della poesia (Poesia, Nuovi Argomenti, Atelier) e non ultime le riviste cartacee e online che promuovono lo scambio interculturale puntando alle traduzioni (ad esempio il Centro Cultural Tina Modotti, Italian Poetry Review, Laboratori Poesia, Iris News di Chiara De Luca). Continua a leggere

Il nuovo Almanacco di Walter Raffaelli

In anteprima, vi mostriamo alcune pagine e alcuni protagonisti del nuovo e preziosissimo “Almanacco” dei poeti e della poesia contemporanea  (Raffaelli Editore, 2017) ancora in stampa. Sarà pronto nella prima settimana di dicembre. Come potete notare dall’indice, vi sono diversi autori, italiani e stranieri che il blog Poesia, di Luigia Sorrentino, ha ampiamente trattato. Anche in questo numero dell’Almanacco a cura di Walter Raffaelli, sono diversi i poeti dell’America Latina, fra i quali vi sono Paesi che dedicano, da sempre, il loro massimo tributo alla poesia.

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Juan Arabia, alla ricerca di un esilio

Juan-Arabia

Juan Arabia

di Antonio Nazzaro

Negli anni 70 il Sud America ha vissuto la tragedia delle dittature. Dittature che hanno portato il tema dell’esilio come uno degli elementi più forti, dittature che hanno inevitabilmente fatto nascere una nuova corrente di pensiero: la letteratura dell’esilio.

La generazione dei letterati nata a cavallo di quegli anni oscuri ha al centro dei suoi testi il conflitto tra il non aver voluto vedere o l’essere stati complici del regime, il confronto tra i padri e i figli e la speranza di un paese nuovo.

La poesia di Juan Arabia mette al centro dei suoi scritti un nuovo *destierro senza esilio. Come si fa evidente nel suo ultimo libro, già pubblicato in diversi paesi dell’America Latina, Il nemico dei Thirties e si spera di pronta pubblicazione in Italia. Continua a leggere