Un poeta legge un poeta

 

zanzotto1Cari amici di Poesia,

Per partecipare a “Un poeta legge un poeta“, dovete inviare a luigia.sorrentino@rai.it dei vostri video in mp4 in cui leggete una poesia di autore italiano noto, vivente o non più vivente, del secondo Novecento.

Il video deve avere questa struttura

1. non deve superare la durata di 3 minuti;
2. la vostra voce deve essere sempre fuori campo coperta da immagini a vostra scelta;
3. le immagini devono avere un senso rispetto al contenuto della poesia:
4. i video devono essere rigorosamente senza musica, ma possono contenere effetti sonori. Continua a leggere

Addio a Elena Salibra

fotoSi è spenta la notte di giovedì 4 dicembre la poetessa Elena Salibra, docente di Letteratura italiana al dipartimento di Filologia Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa. I funerali si terranno domani, venerdì 5 dicembre, alle ore 15, nella chiesa di San Frediano, a Pisa.

Per ricordarle Elena Salibra vi riproponiamo la recensione e alcune poesie uscite qualche mese fa su questo blog in occasione della pubblicazione della sua ultima raccolta di poesie “Nordiche” (Ed. Stampa, 2014) con la quale Elena Salibra ha vinto il premio letterario Pisa per la poesia.

di Luigia Sorrentino

 

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Mark Strand, Quasi invisibile


da: http://www.poets.org/poetsorg/poet/mark-strand

 

 

        La poesia del poeta spagnolo

In una camera d’albergo chissà dove nello Iowa un poeta
americano stanco delle proprie poesie, stanco di esse-
re un poeta americano, si lascia andare sullo schiena-
le della sedia e immagina di essere un poeta spagno-
lo, un vecchio poeta spagnolo, che si avvicina alla fine
della vita, che cammina fino al Guadalquivir e guar-
da le navi, grigie e spettrali nel crepuscolo, discendere
la corrente. Le piccole onde, che si avvicinano all’ar-
gine erboso dove siede, sussurrano qualcosa che non
riesce a sentire s’increspano e ricadono. E al-
lora cosa fa il poeta spagnolo? Si mette una mano in
tasca, ne estrae un taccuino, e scrive: Continua a leggere

Addio a Mark Strand

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Perennemente in crisi, la poesia rimanda a luoghi e tempi lontani dalla realtà sociale. E’ pura interiorità e quindi sempre attuale“.
(Mark Strand)

Lutto nel mondo della poesia. Se n’è andato il 29 novembre 2014 Mark Strand, una delle voci più rilevanti della poesia contemporanea internazionale.

Lo ricordiamo con questa intervista realizzata da Luigia Sorrentino all’American Academy di Roma, il 18 marzo del 2011.

Ciao Mark…

INTERVISTA A MARK STRAND
di Luigia Sorrentino

Siamo qui per parlare dell’ opera del poeta Mark Strand, l’opera di un poeta definito ‘della montagna e del mare’, con tratti peculiari che lo differenziano da altri poeti suoi contemporanei statunitensi. Innanzitutto ci dica una cosa… Lei come altri scrittori, si era avviato alla pittura, scoprendo poi, di volersi dedicare totalmente alla scrittura… E’ successo a Orhan Pamuk, premio Nobel per la Letteratura del 2006, ed è accaduto a lei che nel 1957, a 24 anni, ha deciso di vivere da poeta. Ci racconta com’è andata?

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“Ho sempre letto poesie, sebbene fossi un pittore, ero uno studente d’arte, non ero un pittore vero e proprio, bensì uno studente-pittore, ma, in un certo modo, l’essere uno studente d’arte mi aveva preparato per la scrittura, perché avevo il senso della formalità dell’impresa: prima davo forma alle immagini e in un secondo momento davo forma alla poesia. Deve esserci molta armonia tra la prima linea, quella centrale e quella alla fine, proprio come in un quadro, tutti gli elementi si uniscono. Ho rinunciato alla pittura perché ho capito che non ero un buon pittore, dopo mi sono dedicato alla poesia, ma non ero un bravo poeta. Ma ho sentito che avevo la possibilità di migliorare come poeta. Ci sono stati anche altri motivi. Nella mia famiglia i libri erano molto importanti, mi sono spesso sentito inadempiente come lettore e inadeguato come scrittore. E improvvisamente ho sentito il bisogno di compensare questa inadempienze e questa inedeguatezza scrivendo. E’ iniziato come un modo per rispondere ai desideri e alle speranze dei miei genitori.”

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Un capolavoro chiamato Italia

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Il libro è un racconto a più voci di un patrimonio da tutelare, proteggere e valorizzare. E’ la nuova importante iniziativa editoriale della Fondazione Enzo Hruby che entra nel vivo delle esigenze di tutela e di valorizzazione dei beni culturali e delle soluzioni tecnologiche oggi disponibili attraverso i contributi, le proposte e le testimonianze di oltre 30 dei più autorevoli esponenti del panorama culturale italiano.

Da Nord a Sud il patrimonio culturale del nostro Paese è così vasto, diffuso e armoniosamente integrato con il paesaggio e con le tradizioni locali da rendere l’Italia stessa, nella sua interezza, un capolavoro amato in tutto il mondo e capace di attirare ogni anno milioni di turisti. Continua a leggere