Jean Paul Sartre, “Huis clos”

Jean Paul Sartre

di Giampaolo Lai

Huis clos, ‘A porte chiuse’, è un dramma teatrale in un atto, scritto da Jean Paul Sartre tra il 1943 e l’inizio del 1944, la cui prima rappresentazione avvenne il 27 maggio del 1944 al teatro Vieux-Colombier, a Parigi. La città era allora occupata dalle truppe tedesche e della milizia francese. La liberazione da parte delle truppe americane e del generale Leclerc sarebbe avvenuta pochi mesi dopo, il 25 agosto del 1944. Quanto a Sartre, nato nel 1905, aveva allora poco meno di quarant’anni. Aveva già pubblicato il romanzo filosofico La nausée, ‘La nausea’, da Gallimard, nel 1938, e L’être et le néant, ‘L’essere e il nulla’, nel 1943. Il dramma Huis clos, dapprima chiamato Les autres, rispetta l’unità aristotelica di luogo, di tempo, di azione. Continua a leggere

 Il cabaret selvaggio del “Tropique Noir” 

TROPIQUE NOIR 1Sabato 3 settembre, il “Tropique Noir”, gruppo di artisti e performers di varie nazionalità, presenta “Circo Maniaco”, Festival d’azione multiartistica, a cura di Emanuele Poeta. Un “cabaret selvaggio” all’insegna dell’improvvisazione teatrale tra letture sonore e danza gestuale.

Il collettivo è composto da artisti di varie nazionalità con base a Parigi, nel quartiere Belleville da cui prende e si porta dietro tutto il fascino bohémien, intratterrà con la sua singolare ‘azione poetica’ che mescola insieme improvvisazione teatrale, letture sonore, danza gestuale, pittura in movimento, fotografia, video e live music, con l’intento di creare una miscellanea espressiva.

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Mia Lecomte, “Al museo delle relazioni interrotte”

Foto di Dino Ignani

Foto di Dino Ignani

APPUNTI PER UN AUGURIO
di Carlo Bordini

Questo libro è un percorso, da elementi di crisi arriva al dramma. È un crescendo.
Una crisi famigliare, la crisi dell’amore.
Nello stesso tempo questo libro è una serie di invenzioni che partono da una scarnificazione di sé.
Non è, come certi altri, un libro rivolto a una persona, o meglio lo è anche, ma qualcosa lo distingue da quei libri che usano troppo il tu: non è un libro di recriminazioni.
Osserva il dramma. Come se fosse inevitabile. Crea un elenco di sintomi.
L’autrice è dentro se stessa. Quindi da un lato è il libro di una persona, di una persona che parla di sé e di quelli che ama.
Nello stesso tempo questo è un libro in cui non c’è l’io. Continua a leggere

Peter Handke, “Canto alla durata”

peter_handke_coverPrendendo spunto da Goethe, «maestro del dire essenziale», Handke propone in questo poemetto una sua personale ricerca sul concetto di durata, l’entità che fornisce contorno a quanto ha la tendenza a dissolversi. Connessa al ripetersi degli eventi quotidiani, ma al contempo svincolata dalla permanenza in luoghi o itinerari consueti, la sensazione della durata è l’esito della fedeltà a ciò che l’individuo sente come più profondamente proprio: fedeltà al divenire di una persona, fedeltà a «certe piccole cose» che ci accompagnano «in tutti i traslochi», fedeltà infine a determinati luoghi, un lago, una piazza, una sorgente alla periferia di Parigi. La durata tuttavia non esiste a priori, bisogna cercarla, andarle incontro; un compito cui può assolvere soprattutto il poeta che, rimettendosi sempre in cammino come il viandante goethiano, con ogni nuova creazione ristabilisce il fragile equilibrio fra mutamento e continuità: nella poesia, la durata troverà così il suo punto di mai definitiva, sempre instabile quiete. La poesia – dice Handke – è uno dei migliori supporti in questa ricerca interiore. Ed è dunque naturale che questo libro di meditazione filosofica sia stato scritto in versi, quasi per bussare alla porta di quella condizione sapienziale tipica della poesia di ogni tempo. Continua a leggere

Massimo Recalcati, “Jacques Lacan, La clinica psicoanalitica: struttura e soggetto”

LO PSICANALISTA E SCRITTORE MASSIMO RECALCATI POSATO DURANTE LA MANIFESAZIONE CULTURALE "FESTIVALETTERATURA" A MANTOVA

LO PSICANALISTA E SCRITTORE MASSIMO RECALCATI POSATO DURANTE LA MANIFESAZIONE CULTURALE “FESTIVALETTERATURA” A MANTOVA

Alla base della psicoanalisi c’è l’etica»
Massimo Recalcati

Dopo il primo volume dedicato a Jacques Lacan, di carattere più teorico, in questo secondo, atteso dai lettori, viene restituita in modo ampio e sistematico la poderosa riflessione sulla clinica del grande psicoanalista francese. Continua a leggere