Sulla produzione poetica di Fabrizio Bajec (Tunisi, 1975) sono intervenuto criticamente più volte. C’è qualcosa che continua a interessarmi in questo autore, non soltanto relativamente ai risultati della sua officina, ma nelle ragioni stesse e nel tono dei suoi versi. Ragioni e tono molto personali, come dev’essere per un vero poeta, ma in questo caso interessanti rispetto ad un contesto spesso asfittico com’è quello della poesia italiana contemporanea. Continua a leggere
Monthly Archives: aprile 2016
Cinzia Marulli, “Percorsi”
Cinzia Marulli o la sfericità dell’essere
C’è leggerezza nelle poesie di Cinzia Marulli, non quella delle parole, ma del vento, delle nuvole, della nebbia. Ciò apre il cammino alla chiarezza. Al biancore. Sgretola l’oscurità, la rinchiude nell’ombra. Invita al viaggio. Ci mette in cammino sul sentiero. E riabilita, non la strada percorsa, ma, dopo di essa, il ritorno. Mi viene da pensare al poeta Piere Joris quando scrive “se ritorni, riporta il cammino con te”. Questo è un libro del ritorno, dunque, del ritorno eterno, Ma verso dove? Verso che cosa? Verso chi?
La poesia, secondo definizione, quasi, pone delle domande. E, soprattutto, è circolare. Su qualsiasi punto della sua circonferenza, essa è unita a un centro che non abbandona mai, poiché dimenticarlo sarebbe come dimenticare se stessa, divenire sciame di parole nell’eclissi delle nuvole. Queste poesie, questi “Percorsi” sono come aquiloni. Volano, si avvicinano alle nuvole, ma nessuna mano le abbandona. Ed è così, la mano del poeta, distribuisce i fili dal centro dell’esistenza. Il labirinto è lì, ma Icaro è lontano. Il poeta ha appreso la lezione della cera. Continua a leggere
Paolo Di Paolo, “Una storia quasi solo d’amore”
di Guido Monti
Javier Cercas uno degli scrittori più rilevanti nel panorama europeo contemporaneo nel suo ultimo saggio dal titolo “Il punto cieco” rivendica al testo narrativo un imperativo categorico, un dovere, che poi forse è sempre stato consustanziale al suo Dna otto-novecentesco ma che poi è andato mano mano perdendo ed è quello appunto di tornare ad indagare tutto ciò che riguarda l’umano anche attraverso lo strumento essenziale dell’ironia. La scrittura se vuole avere una serietà d’intenti e di ricerca non può esser dice Cercas “solo puro intrattenimento” ma deve divenire “strumento di indagine esistenziale”. Ecco Paolo Di Paolo anche in questo suo ultimo romanzo, Una storia quasi solo d’amore (Feltrinelli, pp 171, euro 15), sembra proprio che si misuri con le idee del narratore spagnolo e cioè persegua una letteratura che ricerchi quel “punto cieco” cioè a dire quella forma di interrogazione totale, assoluta, da consegnare intatta attraverso le pagine all’intelligenza ed elaborazione del lettore. Continua a leggere
Paul Celan & Nelly Sachs
Versi, lettere e brani musicali si alternano in una serata che mette in scena il legame fra i due grandi poeti, Paul Celan e Nelly Sachs, che si sono conosciuti e frequentati negli anni Cinquanta e Sessanta, legati profondamente dalla comune esperienza dell’ esilio e dallo sconfinato amore per la poesia.
Valentino Zeichen non potrà più vivere nella casa-baracca sulla via Flaminia
Aggiornamento del 29 aprile 2016 alle ore 10.00
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Valentino Zeichen è stato trasferito stamattina al Santa Lucia di Roma, Ospedale di alta specializzazione per la riabilitazione neuromotoria. Il poeta è stato colpito da un grave ictus la mattina del 17 aprile 2016, le sue condizioni di salute sono migliorate e questo ha reso possibile il trasferimento dal San Camillo nel quale era stato ricoverato in un primo momento e per diversi giorni.
Una prova durissima attende il poeta, il programma riabilitativo e di recupero che potrebbe durare anche diversi mesi. Ma l’elevata professionalità del personale sanitario, lascia ben sperare. Continua a leggere