Anita Pesce & Adolphe Nourrit

nourritPrefazione di Maurizio Scaparro

Questa ‘biografia affettiva’, come l’autrice stessa ha definito il suo lavoro, narra la storia del tenore francese Adolphe Nourrit, stella di prima grandezza nel mondo del melodramma internazionale dell’inizio del XIX secolo, nato a Montpellier il 3 marzo del 1802 e morto a Napoli in tragiche circostanze il 7 marzo del 1839.

Attraverso uno sguardo partecipe e, per l’appunto, ‘affettuoso’ verso il protagonista, la musicologa napoletana, avvalendosi del ricchissimo epistolario del cantante e prendendone a pretesto la dolorosa vicenda personale, prova a disvelare le dinamiche che più in generale determinano l’impari rapporto tra artista e potere. Continua a leggere

Il Premio ‘Solstizio’ alla Carriera a Lino Angiuli

lino_angiuliNota di Simone Di Biasio
Il 1° ottobre, alla III edizione del Festival poetico ‘verso Libero’ l’associazione ‘de Libero’ consegnerà il riconoscimento a uno dei più grandi cantori del Sud, Lino Angiuli. Continua a leggere

Anna Elisa De Gregorio, “Un punto di biacca”

un-punto-di-biacca-314407Nota di Francesco Scarabicchi

I versi che porta con sé domanda indiretta o affermazione. Non bastano, «dentro un nero di anni», eppure si scrivono, come conferma Un punto di biacca di Anna Elisa De Gregorio che compone, nelle quattro sezioni del nuovo libro, una partitura in cui abitano le parole (il loro compito, il fare luce col suono) alle quali è affidato quel che resta dentro il precipitare e lo sparire, nulla che ha il suo sosia in niente. La lingua del lessico è un “sommesso” che si accosta all’ascolto come volesse confidare un segreto, l’impronta vocale della scrittura che conserva e trattiene quel che è possibile e necessario («Volontà di salvezza delle cose»), precarietà del mondo che vacilla ad ogni istante. Dolore degli addii, il viaggio, il sensibile annotare a memoria le “scene” del labirinto della mente, l’amore che siamo stati, il tempo scomparso, tutta la vita incontrata e persa, malinconia dell’ironico, consapevole che il lessico della lingua si fa pane amaro e bianco, meraviglia e strazio che non grida. Continua a leggere