Monthly Archives: maggio 2019
Alla Casa delle Letterature “Tempo riflesso” di Corrado Benigni
Pietre vive
Volevamo uscire dal silenzio
ma non eravamo mai entrati.
Pietre vive le parole,
unica traccia di quello che abbiamo cercato.
Agli alberi abbiamo chiesto in prestito la voce,
ai sassi il volto per dare forma al visibile.
Dall’acqua abbiamo imparato la pazienza dell’attesa,
dal ghiaccio che si muove seguendo la corrente.
Perché nel movimento impercettibile della polvere
è scritta la meccanica dell’universo,
la conta del tempo che non torna.

Corrado Benigni /Credits ph. Dino Ignani
Addio a Nanni Balestrini
È morto Nanni balestrini. Aveva 83 anni. La notizia arriva via Facebook dall’editore Derive e Approdi che negli ultimi anni aveva pubblicato i suoi libri. Balestrini era nato a Milano nel 1935. Nel 1961 fu incluso nell’antologia I Novissimi con Alfredo Giuliani, Elio Pagliarani, Antonio Porta, Edoardo Sanguineti.
Essi furono i precursori del Gruppo ’63 fondato a Palermo che comprendeva anche Alberto Arbasino e Umberto Eco.
Tranströmer e il poema invisibile

Tomas Tranströmer
DIETRO LA LINGUA, UN’ALTRA LINGUA
COMMENTO DI FEDERICA GIORDANO
“Let me sketch two ways of looking at a poem. You can perceive a poem as an expression of the life of the language itself, something organically grown out of the very language in which it is written…impossible to carry over into another language. Another, and contrary, view is this: the poem as it is presented is a manifestation of another, invisible poem, written in a language behind the common languages. Thus, even the original version is a translation. A transfer into English or Malayalam is merely the invisible poem’s new attempt to come into being”.
Queste parole sono di Tomas Tranströmer, Premio Nobel per la Letteratura 2011. La concezione di poesia come traduzione di una lingua “dietro” le lingue comuni è particolarmente sorprendente, visto che ad esporla è un poeta. L’apparente semplicità di questa affermazione è invece smentita dalle ricadute che essa ha sulla figura del poeta stesso e sul lettore. Più che un creatore, il poeta è un tramite tra l’essenza e la lingua, un fiducioso anello di congiunzione che rende non solo possibile, ma necessario l’esercizio della traduzione. Continua a leggere
Sergio Solmi, la misura del verso

Sergio Solmi
La vita sbaglia i tempi, i modi, perde
gli appuntamenti e ride
pazza sotto la benda. Il vento asciutto
di marzo spegne i richiami, la sua
logica regge solo il filo d’erba,
la nube in cielo, il futile incresparsi
dell’onda, ma l’informe anima ignora.
Pure, a fil d’orizzonte, oggi è perfetta
la lieve sfera del mattino, bolla
felice d’aria, il tempo è in alto asceso,
più non stride l’antica
macchina di dolore, oggi che un pigro
aeroplano ronza a fior del prato,
riposa nel bicchiere sulla pietra
un vino troppo dorato e svanito,
e a me giunto stavolta inaspettato,
spirito vagabondo, quando il sauro
è balzato, salpata
la bella nave dai palvesi alzati
per entro la brumosa lontananza,
come in un soffio, tu mi sei vicino.
(1945) Continua a leggere