“Poeti da riscoprire”, Nadia Campana

Nadia Campana 2[1]

Progetto editoriale ideato e curato da Fabrizio Fantoni con la collaborazione di Luigia Sorrentino
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Gabriella Sica ci fa dono di due dei suoi scritti su Nadia Campana (il primo del 2004 e il secondo del 2014, inedito)  e di una foto inedita di Nadia Campana. Più sotto, un’altra foto inedita di Nadia Campana per gentile concessione di Milo De Angelis.

Nadia Campana e il respiro 1

di Gabriella Sica

Nadia Campana era nata l’11 ottobre del 1954 a Cesena, nell’oscillante e instabile equilibrio della Bilancia. Anche lei, dunque, aveva trascorso l’infanzia nella campagna povera e umana degli anni Cinquanta, portandone sempre e segretamente l’inconfondibile impronta. Le piaceva ascoltare i rumori della natura, camminare lungo il fiume, insegnare ai bambini. “Vengo dalle campagne romagnole”, aveva scritto, come mi dice l’amica Maria Pia Quintavalla, in una lettera milanese, non credetemi una donna moderna o una diva. Si firmava infatti Nadia, più secco e letterario, e non Nadiella, come pare fosse il suo nome all’anagrafe e in famiglia, con quelle doppie finali troppo confidenziali. Continua a leggere

Fabiano Alborghetti, “L’opposta riva”

Alborghetti500Per scrivere “L’opposta riva” (dieci anni dopo) La Vita Felice, 2013, Fabiano Alborghetti ha vissuto tre anni con gli immigranti, i clandestini, i cosiddetti “illegali”, i “senza nome”.

Per tre anni, fra il 2001 e il 2003, Fabiano Alborghetti ha condiviso con loro i pasti, i letti, i materassi gettati per terra in baracche o fabbriche abbandonate, si è unito a loro nelle code per essere scelti da un caporale per un lavoro giornaliero “in nero”. Con loro ha fatto la spesa nei discount, ha viaggiato per città, guardato partite di calcio in televisione, festeggiato compleanni, digiunato per ricorrenze religiose. Insieme a loro Alborgetti ha pianto le morti di alcuni di essi. In “L’opposta riva” Fabiano Alborghetti fotografa una realtà difficile da immaginare dall’esterno, quella degli “invisibili”, una sorta di Spoon River dei vivi, dov e ogni poesia è una voce che racconta una storia. Tutte le poesie raccontano non soltanto una vicenda, la migrazione, ma anche un preciso periodo storico della nostra epoca. Continua a leggere

Patrizia Riscica, “Dialoghi imperfetti”

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Letture

“È un libro compatto, scandito in sei parti o atti, e ha come protagonista il dialogo nel suo sforzo di realizzare la comunicazione tra le persone e, prima di tutto, con se stessi. I dialoghi si svolgono a due voci, quella in corsivo è una sorta di voce fuori campo che pone dubbi, interrogativi, proposte, per lo più senza soluzione, perché appunto questi sono, nell’ordine delle cose umane, Dialoghi imperfetti.
Aprono il libro i “dialoghi dell’amore”. Scrivere d’amore non è facile, cert (‘lo sai/nel carcere dell’amore/entrano tutti per un desiderio avido’). Bisogna avere la mente sgombra da luoghi comuni che il genere abusato ha disseminato nei meandri della nostra memoria inconsapevole e occorre disporre di quel passo sciolto che permette alla scrittura di scombinare il senso comune e i significati correnti.”
Dalla prefazione di Paolo Ruffilli Continua a leggere

Attorno a Vermeer. I volti, la luce, le cose

Vincenzo_scolamieroAppuntamento

Dall’ 8 febbraio del 2014 e fino al 25 maggio, in Palazzo Fava a Bologna, è ospitata, con l’appoggio della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, La ragazza con l’orecchino di perla, la straordinaria esposizione curata da Marco Goldin assieme ad alcuni studiosi olandesi e organizzata da Linea d’ombra.

Per accompagnare questa incredibile esposizione, Marco Goldin ha pensato di realizzare una seconda mostra, allestita al secondo e terzo piano dello stesso Palazzo Fava, denominata Attorno a Vermeer. I volti, la luce, le cose. (Nella foto, una delle opere ispirate a Vermeer, Vincenzo Scolamiero). Continua a leggere

Premio Strega: classico contemporaneo

mazzuccoAppuntamento

Gli scrittori di oggi dialogano con i grandi romanzi di ieri.
Da domenica 16 febbraio 2014, all’Auditorium Parco della Musica, quattro incontri con i vincitori dello Strega per rileggere i capolavori dell’albo d’oro del Premio.

I capolavori letterari del passato riletti da grandi scrittori del presente attraverso un dialogo tra universi creativi allo stesso tempo diversi e affini, in cui le categorie di “classico” e “contemporaneo” si riflettono l’una nell’altra. La Fondazione Bellonci e la Fondazione Musica per Roma presentano per la seconda volta la rassegna Premio Strega: classico contemporaneo: quattro nuovi incontri all’Auditorium Parco della Musica, in viale Pietro De Coubertin 30, che prenderanno il via domenica 16 febbraio. Per celebrare la storia e la continuità del Premio che più di ogni altro dal Dopoguerra a oggi ha contribuito a creare un pubblico di lettori per la narrativa. In attesa del Premio Strega 2014. Continua a leggere