Bob Dylan ritirerà il Premio Nobel per la Letteratura?

foto ansa

foto ansa

Cosa succederebbe se Dylan snobbasse l’Accademia di Svezia e decidesse, ad esempio, il 10 dicembre prossimo, di rinunciare al Premio? Potrebbe essere davvero imbarazzante per i Giurati che per la prima volta nella storia hanno assegnato il riconoscimento a un musicista e cantautore.

Una cosa è certa: Robert Zimmermann, 75 anni, in arte Bob Dylan, non è un poeta. D’altra parte l’Accademia, la decisione di conferirgli il Nobel, l’ha motivata così: il premio va a Bob Dylan “per aver creato una nuova espressione poetica nell’ambito della grande tradizione della canzone americana “. E allora, qual e il significato culturale dell’assegnazione di questo Premio Nobel a un cantautore e musicista? E “un debito di riconoscenza?” E’ su questo che dovremmo interrogarci, sulla “poetica della canzone americana ” che ha fatto transitare Bob Dylan nei suoi celebri brani, come ad esempio quelli scritti agli Inizi degli anni Sessanta, che sono diventati degli inni di protesta dei militanti per i diritti civili: soprattutto la famosa “Blowin In The Wind.” Quindi l’Accademia svedese non sta dando il Nobel a un poeta, ma a un cantautore che ha scritto testi che hanno accresciuto la poetica della grande canzone americana.
Continua a leggere

Elda Torres, “Lunario dell’anima e del tempo”

torres
Poesia lirica e civile si mescolano lungo un percorso emozionale e conoscitivo. Il volume, diviso in tre sezioni, contiene testi scritti dal 1985 al 2009.  Emma Ercoli  nella prefazione commenta l”essenzialità di questa poesia, “esito di un lavoro di ricerca che la scrittrice ha portato avanti negli anni con estremo rigore, interrogandosi sul senso della poesia senza mai cadere in soluzioni autoreferenziali, disancorata dalle mode e dal “gusto”, libera di aprirsi ad una visione olistica dell’arte, a un senso di totalità e di profonda connessione.”

Poesie che ci conducono in viaggio, in un “vagabondare” nel tempo e nello spazio. Un tempo lungo che attraversa più di trenta anni, e si ferma a raccogliere i frammenti e uno spazio che si allarga e si restringe. Continua a leggere

La preghiera del vecchio cacciatore alla pernice

 

Boschi NebrodiUn giorno in Biblioteca
di Erminio Alberti

___

Ritrovarsi a girare in una biblioteca, seppur per breve periodo, è come ritrovarsi attorniati da vite e da misteri e da tesori: ben nascosti, avvolti tra copertine in brossura o, più pregiate, in cartoncino foderato, attendono nel silenzio di tali luoghi poco (o per nulla) frequentati, veri templi in odor di sacralità; tra i tanti titoli sono molti quelli di cui spesso s’ignora la presenza nonché l’esistenza.

Ma un luogo come la biblioteca è fatto anche per imbattersi in tali segreti, a volte per veri e propri casi di serendipità, a volte invece semplicemente vagando senza meta, con l’indice a scorrere i dorsi incastonati tra le scaffalature.
Continua a leggere

Maddalena Lotter & Paul Celan

Paul-CelanLa vostra voce
a cura di Luigia Sorrentino
___

Corona, di Paul Celan: l’amore per rivivere una morte

di Maddalena Lotter

Celan scrive Corona nel 1948, probabilmente a Parigi. Questa lirica concentra dentro di sé la risposta a un conflitto secolare della letteratura, che è quello fra Eros e Thànatos, a cui qualsiasi poeta, prima o poi, è chiamato ad assistere. L’amore nascituro è sempre legato a una morte precedente.

Corona conclama la forza viva dell’amore che vince la morte e il ricordo della strage. Solo l’amore può sostituirsi all’abominio che è stata la guerra, un abominio che ha portato con sé due tragedie: quella dei morti e quella dei sopravvissuti, come Paul Celan è stato. La struttura dialogica insita nella poesia di Celan si rivela dunque sotto due profili: il primo, un dialogo di tenerezza fra il poeta e l’amata (la scrittrice Ingeborg Bachmann), e il secondo, un confronto turbato dell’Io con se stesso, costretto a fare i conti con il suo passato.

Solo attraverso l’amore il poeta trova la forza di dare voce all’orrore che è stato, e dargli tempo, dargli spazio perché esso non vada perduto nella colpa imperdonabile della dimenticanza. E’ tempo che si sappia. E’ tempo che la pietra accetti di fiorire.

 

 

La traduzione della poesia “Corona” di Paul Celan letta da Maddalena Lotter è di Giuseppe Bevilacqua. La musica è di Gustav Mahler. Continua a leggere