Alberto Toni, “Vivo così”

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Tre poesie da Vivo così, di Alberto Toni, Nomos Edizioni, 2014

 

Raffaele, operaio Fiat, la notte al muletto,

è solo un tempo fantasma

che racconta di sé e del dolore non smette

mentre dall’altra parte il nipote non sa,

poi chiude gli occhi per pensare al domani.

Forse, si chiederà più tardi, il tormento

non passa così in fretta e ci sarà bisogno

di ricordare.

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Tre poesie per Elena Salibra

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Elena Salibra, nata a Siracusa, è scomparsa a Pisa il 4 dicembre 2014.
Ha insegnato Letteratura italiana contemporanea all’Università di Pisa. Studiosa della tradizione poetica italiana tra Otto e Novecento,  cui ha dedicato saggi ed edizioni,  è autrice delle raccoltedi poesie:  Vers.es (2004, nella Cinquina del Premio Viareggio), Sulla via di Genoard (2007, finalista al Mondello), Il martirio di Ortigia (2010, finalista al Viareggio) e La svista (2011, Premio Contini-Bonacossi 2011). Molti suoi testi sono stati tradotti e pubblicati in tedesco, danese, francese, serbo, romeno, inglese, olandese e sono apparsi in antologie di poesia italiana e straniera contemporanea. La sua ultima raccolta di poesie “Nordiche”, nel 2014 ha vinto il Premio Pisa per la poesia. Continua a leggere

Milo De Angelis, tre poesie

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Era buio. Il centro di agosto era buio

come il corpo nudo. Non potevo

trovare riposo né movimento: solo il battere

del sangue sulle labbra. Il buio

giungeva dal respiro aperto, dalla freccia alata

che entra nel mondo. Il buio

era lì. Era lì, nel vertice

della prima caduta, era me stesso,

questo freddo che, oltre i secoli, mi parla.

 

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Marco Ceriani, “Gianmorte Violinista”

 

gianmorte_violinistaLa vicenda poetica di Marco Ceriani ha ormai compiuto un lungo e originale tragitto, e del suo lavoro si sono ben accorti, nel corso del tempo, lettori autorevoli, da Giovanni Raboni a Rodolfo Zucco.

In questo “Gianmorte violinista”, (Collana Stampa 2009, 2014, euro 14,00) Ceriani ha coagulato le più svariate presenze, creando oggetti-testo nati dalla concrezione di più elementi, che danno alla sua pagina una serie apertissima di sfaccettature, chiamando il lettore a una perlustrazione accanita e, in effetti, ardua, molto speciale e in ogni caso ben remunerativa.

Si potrebbe dire che il testo di Ceriani è passato, nel corso dei decenni, da una fisionomia liquida a una decisamente compatta e quasi minerale, in cui l’autore realizza dei conglomerati quanto mai compositi, con l’inserzione di dati colti, citazioni, prelievi da lingue varie, in un dettato arditamente sapienziale che invita l’interlocutore a un gioco sempre ricco di possibili sorprese. La trasparenza del passato, dunque, è ormai sullo sfondo di un’opera già consistente e, al suo posto, Ceriani ci presenta l’unicità di uno stile che chiede il coinvolgimento, non sul piano della comunicazione semplice, ma dell’impegno estetico sui dettagli testuali, lanciando quasi una provocatoria sfida che il buon lettore avrà sicuramente il merito di voler accettare.
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Carol Ann Duffy , “Le api”

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A cura di Giorgia Sensi e Andrea Sirotti

Con The Bees, Carol Ann Duffy si allinea alla prestigiosa compagnia di poeti che, da Virgilio a Sylvia Plath, hanno tratto ispirazione dalle api, elogiandone la forza e le straordinarie attività, metafore di un ideale modello di creatività e laboriosa coesistenza. Le api, umili e valorose, operaie rassicuranti ma pungenti, fanno da intermittente filo conduttore di questa raccolta che tratta e approfondisce, in toni che vanno dal lirico al sarcastico, dall’intimistico al civile, i temi cari da sempre a Duffy: l’amore, il dolore, la perdita, l’impegno sociale, la guerra, il paesaggio, il ruolo della letteratura come testimonianza e resistenza. Un libro allo stesso tempo orgogliosamente “britannico”, ma anche cosmopolita e disincantato.

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