Stefano Benni, “Di tutte le ricchezze”

Nello Scaffale, Stefano Benni
a cura di Luigia Sorrentino

di Nadia Agustoni

Il nuovo libro di Stefano Benni, “Di tutte le ricchezze” Feltrinelli 2012, è un romanzo in cui temi diversi si intrecciano e un lungo filo si dipana portando il lettore in una storia complessa con personaggi di varia umanità. La terza età, l’amore che fu e forse ritorna, complice una giovane amicizia, un figlio amato e lontano, il degrado dei luoghi e i loro misteri consegnati a una memoria orale e collettiva, sono il fulcro del racconto che mantiene sempre un sottofondo di tristezza. Un romanzo amaro, per certi versi più sulla sconfitta delle illusioni che sull’amore, e insieme foto di gruppo dove un piccolo paese assurge a simbolo del grande paese, con i suoi vezzi, le disfatte e qualche virtù. Continua a leggere

Liliana Zinetti “Improvviso il mare”

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Liliana Zinetti. Improvviso il mare
L’Arcolaio Edizioni 2012.

di Nadia Agustoni

Testi severi e controllati, ma di un dolore vivissimo, questi dell’ultima raccolta di Liliana Zinetti “Improvviso il mare” L’Arcolaio 2012, con interventi di Vincenzo Guarracino e Gabrio Vitali. Dopo la prova de “I Cipressi di Van Gogh” 2011 la voce di Zinetti è ancora più nitida e di una sincerità così insolita e composta che ci lascia per un attimo sgomenti. Sorprende lo scavo dei testi, a mio parere si sente in alcuni l’influsso di un poeta come Mario Benedetti, ed è anche questo testimonianza di una predilezione che si fa ricerca e si mette in gioco senza complessi. Filo conduttore è una distruzione avvenuta, che porta sommessamente ad esporre il proprio intimo nel suo nucleo meno difeso. Continua a leggere

Stefano Benni “L’ora più bella”

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Stefano Benni. L’ora più bella.
Feltrinelli 2012

di Nadia Agustoni

Un breve racconto di quattordici pagine (e il primo eBook che leggo) questo di Stefano Benni. C’è il respiro dei suoi libri, l’inconfondibile malinconia che caratterizza il suo sguardo e la fedeltà a un vissuto che è ancora presente. Questo frammento di memoria potrà nei lettori di Benni evocare alcuni dei suoi libri precedenti e penso sopratutto a “La compagnia dei Celestini” e a “Saltatempo”. L’infanzia e l’ora felice di una piccola rivolta all’ingiustizia ci vengono restituite con poche frasi, ma come se Continua a leggere

Antonella Bukovaz, al Limite

Nello scaffale, Antonella Bukovaz
a cura di Luigia Sorrentino
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di Nadia Agustoni

Antonella Bukovaz ci consegna con “al Limite” un libro aperto, la cui materia è incandescente. Dal Friuli non sono mancate in queste anni voci importanti (Cappello, Vallerugo, Tomada, Obit, Villalta) che hanno parlato forte e chiaro di tematiche che sentiamo attuali, e in questo senso Bukovaz conferma la vitalità di una regione che ha dato i natali a tanti poeti e dove di poesia si ragiona da sempre. Questo libro esce per “Le Lettere” nella collana fuoriformato diretta da Andrea Cortellessa ( la sua nota è in seconda di copertina) e con prefazione di Alina Marazzi, la postfazione è di Franco Armino seguita da una nota di Moreno Miorelli che traccia brevemente la geografia e la storia delle Valli del Natisone, di cui Bukovaz ci parla nei suoi versi. Continua a leggere

Antonella Anedda, “Salva con nome”

Nello scaffale “Salva con nome”, di Antonella Anedda
a cura (e di) Luigia Sorrentino
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Le poesie contenute nella nuova raccolta di versi di Antonella Anedda “Salva con nome” Mondadori 2012, (euro 16,00) provocano un’abrasione, una scottatura che brucia sulla pelle viva. Una materia umana – troppo umana – è contenuta nello spazio di questo libro, uno dei più intensi e maturi della sua produzione poetica.
Se qualcuno chiedesse a chi scrive di dare una definizione lapidaria a “Salva con nome” direi “questo è un libro sulla morte”, ma sarebbe una definizione sommaria, sbrigativa, detta per spaventare e togliermi di torno l’interlocutore e per rimanere sola con il segreto di questo libro. Perché quando la poesia raggiunge un livello di consapevolezza così alto, diventa materia pericolosa da gestire per i non addetti ai lavori. E allora provocherei volontariamente l’allontanamento del lettore comune dalla poesia di Antonella Anedda. Continua a leggere