Eduardo Savarese, “Non passare per il sangue”

E’ in uscita NON PASSARE PER IL SANGUE di EDUARDO SAVARESE – Edizioni e/o il romanzo finalista nella XXIII Edizione, segnalato dalla Giuria del Premio Italo Calvino.

Il romanzo
È la prima volta che Luca torna in Afghanistan dopo la morte di Marcello. È un giovane ufficiale dell’esercito italiano che più di ogni cosa vuole compiere il proprio dovere, anche se quella terra secca gli ricorda Marcello a ogni respiro, il vuoto che gli ha lasciato dentro da quando non c’è più. A lui toccherà l’ingrato compito di consegnare alla famiglia i suoi effetti personali ed è la nonna di origini cretesi, Agar, a presentarsi all’appuntamento.

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Sloterdijk, “La mano che prende la mano che dà”

Nello scaffale: Peter Sloterdijk
“La mano che prende la mano che dà”
Raffaello Cortina Editore 2012 (euro11,00)
a cura di Luigia Sorrentino

Peter Sloterdijk, il filosofo antitasse
di Laura Cervellione

Perché la filosofia non può parlare di tasse? Soprattutto quando il fisco diventa una selva oscura, il filosofo avrebbe buon diritto di accendervi un po’ di lumi. Così rivendica Peter Sloterdijk in alcuni interventi sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, andati a comporre un volumetto polemico, La mano che prende e la mano che dà. Una mano che tormenta il teutonico di Karlsruhe, tanto da convincersi che non è l’Essere, né il Tempo, ma sono le Tasse l’assillo più orizzontale del pianeta. Giacciono lì, nella loro datità, senza che nessuno le abbia mai decentemente giustificate. Continua a leggere

Antonella Anedda, “Salva con nome”

Nello scaffale “Salva con nome”, di Antonella Anedda
a cura (e di) Luigia Sorrentino
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Le poesie contenute nella nuova raccolta di versi di Antonella Anedda “Salva con nome” Mondadori 2012, (euro 16,00) provocano un’abrasione, una scottatura che brucia sulla pelle viva. Una materia umana – troppo umana – è contenuta nello spazio di questo libro, uno dei più intensi e maturi della sua produzione poetica.
Se qualcuno chiedesse a chi scrive di dare una definizione lapidaria a “Salva con nome” direi “questo è un libro sulla morte”, ma sarebbe una definizione sommaria, sbrigativa, detta per spaventare e togliermi di torno l’interlocutore e per rimanere sola con il segreto di questo libro. Perché quando la poesia raggiunge un livello di consapevolezza così alto, diventa materia pericolosa da gestire per i non addetti ai lavori. E allora provocherei volontariamente l’allontanamento del lettore comune dalla poesia di Antonella Anedda. Continua a leggere

Natan Zach, la parola che cade

Nello scaffale, Natan Zach
a cura di Luigia Sorrentino


Pubblico la lettura di due poesie  di Natan Zach Canto per i giorni terribili e Quel paese di Davide Zizza.
In realtà mancava su questo blog, il nome di Natan Zach, un uomo che – come scrive Davide Zizza – ‘vive ancora in ebraico’.  

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La parola che cade
di Davide Zizza

La letteratura ebraica si porta dentro il seme dell’erranza, il senso di ricerca di un luogo o di ritorno in un luogo che si possa definire patria, “terra-casa” (ing. homeland, ebr. מולדת “moledet”). Questa caratteristica, connessa alla retrospettiva storica dell’esilio, riesce a rivelare il suo risvolto simbolico attraverso e nella lingua. Continua a leggere

Mario Benedetti, ‘Umana gloria’

Riletture
a cura di Luigia Sorrentino

‘Umana gloria’ di Mario Benedetti (Mondadori, 2004)
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Chi ha detto che i libri invecchiano dopo tre mesi?
Un buon libro – un vero libro – non ha problemi di tempo. Provate a rileggere ‘Umana gloria’ di Mario Benedetti, un poeta unico nel panorama della poesia italiana. Il libro è uscito nel 2004 nella collana Lo Specchio Mondadori (I poeti del nostro tempo).

Entrate nella prima sezione, che ha per titolo: “In fondo al tempo”, e… buona lettura.
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