Philip Larkin

Philip Larkin

 

 

 

THIS BE THE VERSE

They fuck you up, your mum and dad.
They may not mean to, but they do.
They fill you with the faults they had
And add some extra, just for you.

But they were fucked up in their turn
By fools in old-style hats and coats,
Who half the time were soppy-stern
And half at one another’s throats.

Man hands on misery to man.
It deepens like a coastal shelf.
Get out as early as you can,
And don’t have any kids yourself.

SIA QUESTO IL VERSO

Mamma e papà ti fottono.
Magari non vogliono farlo, ma tant’è.
Ti trasmettono le loro antiche meschinità
E aggiungono qualche extra, solo per te.
Però anche loro sono stati fottuti
Da alienati con cappelli e cappotti fuori moda,
Che passavano metà del tempo a poltrire
E l’altra metà a ghermirsi la gola.
L’uomo cede all’uomo la disperazione.
Sprofonda come una piega costiera.
Quindi sbrigati a levarti da mezzo,
E non mettere al mondo alcun figlio.
(dalla raccolta High windows, 1974)

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Giuseppe Conte alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

conteLo scrittore e poeta di Imperia Giuseppe Conte, dopo anni di assenza dalla Capitale, torna a Roma su invito della Biblioteca Nazionale Centrale, nell’ambito del ciclo Spazi900: letture incontri, confronti.

L’intero pomeriggio del 27 ottobre 2016 è dedicato non solo al suo ultimo libro, il volume antologico Poesie 1983-2015 edito da Mondadori, ma a tutta la sua opera.

L’evento avverrà sotto forma di dialogo tra l’autore e la studiosa Rossana Dedola, introdotto da Irene Beccarini per quanto riguarda la produzione teatrale e da Fabio Pierangeli per la poesia. Trentuno libri pubblicati, conferenze in trentaquattro Paesi del mondo e opere tradotte in francese, inglese, russo, greco, ceco, catalano, arabo e addirittura gaelico, questi i numeri dello scrittore ligure.

Jean-Pierre Orban , “Vera”

vera_premio_libro_europeoANTEPRIMA

Esce oggi in Italia il romanzo “Vera”, di Jean-Pierre Orban (Gremese Editore, 2016) vincitore del Premio libro europeo 2015. La traduzione italiana è di Micol Bertolazzi.
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Il libro sarà presentato alla Feltrinelli di Via Appia, a Roma, l’11 Maggio 2016. Sarà presente l’autore e interverrà Erri De Luca.

“Quella sera a Parigi, o il giorno dopo, non so, tutti forziamo la verità, sì, tutti mentiamo, ho cominciato a scrivere.”

Conversazione con Jean-Pierre Orban
di Silvia Guzzi

«Collar the lot – Acciuffateli tutti », queste parole pronunciate da Winston Churchill sono in qualche modo il punto di partenza del suo racconto ai quali fanno eco gli inni mussoliniani che hanno inaugurato il mito degli “Italiani all’estero”. Il percorso della protagonista, Vera, figlia di immigrati italiani a Londra all’epoca della Seconda Guerra Mondiale e all’indomani di questa, è una lenta traversata alla ricerca di radici e di una identità.
Perché ha scelto quel periodo storico? In quale misura le è caro?

Il legame è innanzitutto familiare. I miei nonni sono emigrati negli anni venti in Belgio, dalla Romagna. Ho trascorso parte della mia infanzia in Africa e sono anche vissuto, in Belgio, nella periferia operaia di Liegi dove ho visto la vita della comunità italiana e i suoi comportamenti (e la volontà ad integrarsi, o addirittura assimilarsi al nuovo paese), le sue lingue, la sua “missione” cattolica gestita da preti e religiose venuti direttamente dall’Italia. In Africa vedevo i missionari belgi evangelizzare gli Africani, in Belgio vedevo i “missionari” italiani sostenere la fede “italiana” degli immigrati. Continua a leggere

Charlotte Brontë, trovato un inedito “irriverente”

 

Charlotte_BrontëIn un racconto inedito la scrittrice prende in giro il reverendo anglicano John Winterbottom definendolo “vizioso“. Nello scritto si legge che l’uomo veniva svegliato nel cuore della notte, buttato fuori dal letto e “trascinato per i piedi da un capo all’altro” del piccolo borgo di Wesleyan.

E’ questa la trama dell’inedito, scritto da una giovanissima Charlotte Brontë (1816-1855), che definiva “vizioso” il pastore oppositore di suo padre, anch’egli reverendo.

Il manoscritto è stato trovato all’interno di un raro libro appartenuto alla madre della scrittrice inglese, Maria Brontë. Il volume fu venduto dalla famiglia dopo la morte del padre Patrick nel 1861 e per circa un secolo lo ha tenuto un collezionista americano. Continua a leggere