Il 2 novembre 1975 moriva Pier Paolo Pasolini. Continua a leggere
Tag Archives: Luigia Sorrentino
Charles Simic alla Saint Stephen’s School
Appuntamento da non perdere. Il poeta statunitense, di origine serba Charles Simic, sarà a Roma, martedì 27 ottobre 2015 alle 19.00, per una lettura di poesie all’Auditorium della Saint Stephen’s School (Via Aventina, 3). Le sue principali opere sono state pubblicate nelle edizioni Adelphi di Roberto Calasso.
http://www.adelphi.it/catalogo/autore/1410
Leggiamo alcune poesie tratte da Maestro dei travestimenti e da Il lunatico nella versione di Damiano Abeni e Moira Egan.
(Nella foto Charles Simic, Pordenone 21.10.12, photo. Graziano Arici/eyevine/East News).
http://culture.pl/en/article/charles-simic-wins-the-zbigniew-herbert-prize-2014
Addio a Maria Grazia Capulli
Se n’è andata all`alba di oggi Maria Grazia Capulli, volto storico volto del Tg2. La giornalista, 55 anni, ha lottato per molti anni contro il cancro, lavorando fino all’ultimo.
L’avevo conosciuta personalmente a Fabriano, nel 2009, in occasione della prima Edizione del Festival Poiesis, curato da Francesca Merloni, dove Maria Grazia era venuta per seguire gli incontri con i poeti Franco Loi, Titos Patrikios, Davide Rondoni, Roberto Mussapi, Tony Harrison, Clara Jones e Adonis. Fu quella l’occasione che diede inizio alla nostra amicizia, perché Maria Grazia era una persona dotata di grande sensibilità, abituata all’ascolto, attenta e interessata alle tematiche della poesia.
http://www.poiesis-fabriano.it/edizioni-precedenti/rassegna2009/programma2009.pdf Continua a leggere
Tutti con Jan Fabre, 24 ore in scena
Mount Olympus – To glorify the cult of Tragedy
di Jean Fabre
Teatro Argentina
Roma
17 ottobre-18 ottobre 2015
24 ore di performance
Nota di Mario De Santis
Dilatazione del tempo. Un tempo che supera i suoi limiti, rompe gli schemi. E’ la forma è il contenuto del progetto Mount Olympus di Jan Fabre.
La forma – perché l’opera tutta e molte scene al suo interno – costringe lo spettatore ad una tensione fisica che impone una resistenza passiva nella percezione, al pari degli attori che sul palcoscenico spingono fino all’estremo certe prove fisiche.
La performance di Fabre, ha la durata di 24 ore, senza alcuna interruzione, dalle 19 del 17 ottobre, alle 19 del 18 ottobre, una sfida per il pubblico costretto a rimanere in sala fino allo sfinimento. E chi resta, sfugge per un giorno, a ciò a cui è stato abituato: la fruizione immediata, la brevità, la velocità. Un tempo che mangia tutto il tempo, che costringe a rinunciare al sonno, alle nostre attività diurne, ci tiene lì, in un rito in forma di spettacolo o, all’opposto, in uno spettacolo che ha la consistenza di un rito.
