Presentazione, “La specie dominante”

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Giovedì 10 luglio 2014, ore 19,00
presso la Galleria La Nuova Pesa, (Via del Corso 530, Roma) NICOLA BULTRINI (nella foto di Dino Ignani) presenta il suo nuovo libro “La specie dominante” (Nino Aragno Editore 2014).

Letture di Silvia Bre, Valerio Magrelli, Daniela Attanasio, Claudio Damiani, Alberto Toni, Maria Grazia Calandrone, Simone Di Biasio, Vincenzo Mascolo, Maria Ida Gaeta, Pino Salvatori, Francesco Dalessandro, Gabriella Sica, Andrea Di Consoli, Andrea Caterini, Luigia Sorrentino, Ennio Cavalli, Isabella Vincentini, Domenico Vuoto, Pietro Federico e altri. Continua a leggere

Addio a Maria Luisa Spaziani

foto Si è spenta a Roma il 30 giugno 2014, all’età di 92 anni, Maria Luisa Spaziani, una delle voci più significative della poesia italiana del novecento. Nata a Torino nel 1922, amava definirsi poeta e non poetessa, (lo precisa in un’intervista a Luigia Sorrentino realizzata a maggio del 2011 per Rainews24), ricordando che all’inizio del Novecento le signore che scrivevano poesie, erano “gentili signore” e niente più. La Spaziani era consapevole che il continuo discrimine tra poeti e poetesse ha fatto migliaia e migliaia di vittime tra le poetesse, e forse, ancora ne fa.

Il suo ingresso nel mondo della letteratura risale al 1954, con “Le acque del sabato”. Da allora ha scritto molti libri di poesia, saggistica, traduzione, opere teatrali e narrativa.

Nel 2012 Mondadori ha pubblicato nel Meridiano “Tutte le poesie” la raccolta completa delle sue opere poetiche.

Importante nella carriera della scrittrice, l’ incontro con Eugenio Montale. La Spaziani amava definire la loro relazione, “un’Affettuosa amicizia”, o, più precisamente, “un sodalizio artistico”. Nell’opera “La bufera ed altro” (1956) Montale le dedicò la penultima sezione del libro, “Madrigali privati”. In particolare nella poesia “Anniversario” Montale mette in evidenza la funzione salvifica che ebbe nella sua vita, l’incontro con la Spaziani: “Dal tempo della tua nascita/ sono in ginocchio, mia volpe. / È da quel giorno che sento/ vinto il male, espiate le mie colpe.” […] E’ lei la musa, alla quale il grande poeta genovese, premio Nobel per la letteratura nel 1975, dedicò molte poesie chiamandola “mia volpe”. E non a caso, uno dei temi centrali della poesia di Maria Luisa Spaziani è stato l’amore.
Questa una delle sue poesie preferite.

(Video – Intervista realizzata da Luigia Sorrentino nel maggio 2011)

Io amo amare. Tutta la mia vita
brillò di stelle a sfida d’ogni buio.
Furono pianetini, soli ardenti,
meteoriti, lune, astri, comete.

Di sei uomini il nome mi accompagna,
soavi nomi esotici o di casa.
Astronomi famosi: quale gloria
poter dar dei nomi alle stelle.

di Maria Luisa Spaziani da: La luna è già alta (2006) in Oscar Mondadori Poesie 1954-2006

“Poeti da riscoprire”, Arturo Onofri

 

arturo_onofriProgetto editoriale ideato e curato da Fabrizio Fantoni con la collaborazione di Luigia Sorrentino

L’anomalia poetica di Arturo Onofri

di Tiziano Salari

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Arturo Onofri (1885-1928) esordisce con un primo volume di versi “Liriche” (1903-1906) dalla tonalità dannunziana, ma esprimendo da subito il senso di un’ascesi, che deve ancora chiarire a se stessa il proprio metodo e le proprie ragioni.

O Vita, o Vita! O sforzo recente/delle imperfette materie/che anelano a perfezioni supreme;/essenziale magnifico Segno/d’altre più antiche ed in numeri composizioni/delle potenze del Cosmo/ per ordine immenso di secoli-/ oggi che il Delfico Nume,/ Apolline auricrinito,/ saettatore di tutte le brame/ degli uomini, aedo del Mondo,/ disse al mio Sogno:”Fa cuore,/ oggi io ti vo’ celebrare,/miracolo grande dell’Essere.

L’ispirazione è paganeggiante, sulle tracce della Laus vitae di D’Annunzio con cui si apre Maia,ma lo spirito è già antitetico. In D’Annunzio manca qualsiasi anelito a trascendere le imperfette materie della vita, ma è:proiettato orizzontalmente ad afferrare la vita nelle sue manifestazioni più istintuali e nella diversità delle creature: lo slancio di Onofri è fin dalle origini verticale. Continua a leggere

Elena Salibra, “Nordiche”

 

 

JOB02414SALIBRA_COVERRecensione di Luigia Sorrentino

“Indugiano i sogni sulla soglia del sonno” scrive Elena Salibra in una delle poesie contenute nella sezione eponima del suo nuovo libro, “Nordiche” (Stampa, 2014), con prefazione di Maurizio Cucchi.

Questo libro, forte ed elegante,  esprime il segno di una vitalità estrema, talvolta anche giocosa, ironica, e, al tempo stesso, traccia con il sangue, un dolore estremo e incancellabile. Due opposti coesistono nell’opera della maturità di Elena Salibra e trovano compatibilità in un perenne contraddittorio.  “Nordiche” sono le città, dove “una notte di intensa luce rischiara”. Terre sulle quali si vorrebbe sostare, nel maggio inoltrato,  ma non si può, non è dato, il viaggio deve proseguire, è necessario avanzare, raggiungere il confine,  dove quasi sempre è buio e vi è solo il chiarore del ghiaccio a illuminare il cammino. Stiamo per raggiungere una terra lontanissima, dove non c’è più alcuna forma di vita apparente: gli enormi ghiacciai del mare glaciale Artico, sono attraversati dal riverbero di una solitaria e pallida traccia di sole. Lì tutto si trasforma in un cristallo, compatto e muto, e  la memoria – ciò che eravamo – si iberna, paralizzata nel tempo.

Con una  lingua leggera e lirica che ha perduto la gravità dell’esistere, l’autrice dèvia, abbandona, frantuma più volte, la linearità del “discorso” di ogni singolo componimento, per scivolare sempre più sul terreno instabile e precario della condizione umana che preme nel costato. Continua a leggere

Verso Libero, Festival di poesia

 


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Si terrà dal 13 al 15 giugno 2014 la prima edizione del festival di poesia contemporanea “verso Libero” organizzato dall’associazione “Libero de Libero”.

A Fondi (Latina) arriveranno sei tra i più grandi poeti italiani viventi ed altrettante giovani promesse della poesia nazionale. Scenario principale del Festival sarà il quartiere ebraico della Giudea, ma sarà l’intera città ad essere coinvolta con mostre, flash mob e la distribuzione di “scontrini poetici” in tutte le attività del centro storico fondano. Il messaggio è chiaro: la poesia è quotidiana e “a lei non si può resistere” (slogan della kermesse) prima di ogni altro elemento. Continua a leggere