Canto notturno di un pastore errante dell’Asia

leopardiLa città di Recanati celebra anche quest’anno l’anniversario della nascita di Giacomo Leopardi (Recanati, 29 giugno 1798). E, per ricordare questa ricorrenza, Casa Leopardi resterà aperta anche per tutto il mese di agosto 2015, ad orario continuato, dalle 9.00 alle 19.00.

Per partecipare alle celebrazioni vi proponiamo la lettura di Luigia Sorrentino, del canto XXIII – CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL’ASIA, che Leopardi scrive nel 1829 . Continua a leggere

Marco Nereo Rotelli, una luce per l’Aquila

 

Evento
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Marco Nereo Rotelli in : UNA LUCE,  Installazione luminosa per l’Aquila

16 dicembre 2014 dalle ore 18:30

Testi di
Attilio Bertolucci
Pier Paolo Pasolini

Voce recitante

Thomas Haskell Simpson

In collaborazione con il progetto
Se tu scrivi una poesia per L’Aquila…” con UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DE L’AQUILA, DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANE

Coordinamento
Elena Lombardi | Art Project Continua a leggere

Gros Frédéric, andare a piedi aiuta a pensare

Letture

Camminare è sicuramente una delle azioni più comuni delle nostre vite, eppure utilissima. Non solo aiuta a stare meglio meglio, ma anche a pensare. E’ l’assunto che si ricava dalle riflessioni di grandi camminatori del passato, da Nietzsche a Rosseau, da Proust a Gandhi, che in questo modo hanno costruito e perfezionato i propri pensieri.

A raccontarlo in un piccolo, originale, libro che sarà amato anche dai più sedentari, è il filosofo francese Frédéric  Gros, studioso ed esperto dell’opera di Michel Foucault, di cui ha curato l’edizione degli ultimi corsi da lui tenuti al College de France. Ora è uscito anche in Italia, edito da Garzanti, “Andare a piedi. Filosofia del camminare” (pagg. 227, euro 14.90) che raccoglie meditazioni personali e citazioni dei grandi, mescolandole sapientemente.

Così apprendiamo subito che “camminare non è uno sport”, secondo quanto scrive fin dalle prime pagine Gros. “Non si è trovato niente di meglio per andare più lentamente. Per camminare, occorrono anzitutto due gambe. Il resto è inutile. Volete andare piu’ veloci? In tal caso, non camminate, fate altro: guidate, sciate, volate”, afferma perentorio Gros. Anche se “è pur vero che, una volta in piedi, l’uomo non sa star fermo”. Continua a leggere

In ricordo di Valter Binaghi

Valter Binaghi, qualche parola

di Nadia Agustoni

Poco prima di Natale ho letto il romanzo di Valter Binaghi “Melissa, la donna che cambiò la storia” (1) di cui ho fatto una segnalazione proprio su questo blog. Con Valter Binaghi l’amicizia era recente, un parlarsi a lungo rimandato, poi ci fu un incontro perché avevo conosciuto Roberta Borsani, sua moglie, con cui simpatizzai subito per quelle affinità che non sempre ci si aspetta in persone con un vissuto lontano dal nostro. Siamo tutti, quasi tutti, poco attenti agli altri, troppo di corsa, anche quando diciamo di volerci fermare. “Internet”, mi disse una volta un amico, “non si ferma e se ti fermi ti scavalca”. Scelsi allora di fermarmi, pubblicando sui “Lit-blog” ogni tanto alcune delle mie letture, saggi brevi e recensioni, ma senza ansie di seguire per forza ogni giorno dei post, prendendo tempo invece per altro. Continua a leggere

In memoria di te, Paul Heyse

Appuntamento

Viaggi in Italia Paul Heyse (1830-1914) .

Martedì 7 maggio 2013 ore 18:30 alla casa di Goethe a Roma, incontro con: Con Gabriella Catalano, Dorothee Hock e Paola Paumgardhen. Modera Marino Freschi.
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Dicembre 1877, un altro tedesco va ad abitare a via del Corso 18, nella “Casa di Goethe”. Si tratta di Paul Heyse, già affermatissimo scrittore, profondamente legato all’Italia sia per cultura sia per la sua attività letteraria. Oggi Heyse è caduto nel dimenticatoio, eppure a suo tempo fu uno dei più apprezzati e celebri scrittori tedeschi, tanto da ricevere nel 1910 il Premio Nobel per la Letteratura. La fama di Heyse è legata soprattutto ai suoi racconti, delicati, elegantemente scritti in punta di penna, con quel raffinato gusto dell’Ottocento maturo. E tra le più poeticamente riuscite sono proprio le novelle italiane, così stranamente vivaci che ripropongono con plastica incisività lo stereotipo dei caratteri meridionali, appassionate e insieme tenere espressioni di quell’umanità mediterranea, come l’avevano intesa, ammirata, rappresentata i poeti tedeschi da Goethe a Platen e Nietzsche.

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