Jolanda Insana, “Frammenti di un oratorio”

Jolanda Insana, credits ph Dino Ignani

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accurrìti accurrìti gente
me figghia me figghia
portate una scala
me figghia
’na scala ’na scala
pigghiate me figghia
accurrìti accurrìti
u focu u focu
sa mancia
viva
a fini du munnu
a fini da so vita
viniti curriti
’na scala
tièniti tièniti
figlia

***

scanto
scanto grande
e mascelle serrate
narici aperte per assecondare il respiro
strette le chiappe per darsi un contegno
molli le gambe nel sobbollimento
di terra e mare
e gli occhi aggrottati
nel boato
finita
è finita la vita
ma riprende a fiatare
disserra la bocca
si tocca la testa
con due dita si carezza le guance e trema
non sa cosa c’è dietro la porta
di lì è passata la morte

***

impazzirono
e avevano sete
e non avevano acqua
e nudi correvano
alle finestre senza vetri
al balcone franato
con gli occhi insanguinati
in pianto Continua a leggere

Colloquio con Domenico Cipriano

ciprianola terra che trema / riempie memoria

di Antonietta Gnerre

Lo scorso anno è uscita negli Stati Uniti (con traduzione in lingua inglese), November, la raccolta di poesie di Domenico Cipriano edita nel 2010 in Italia per Transeuropa edizioni. Barbara Carle, docente dell’Università di Sacramento in California, ha curato questa plaquette per Gradiva Pubblication di New York, nella collana “Poesia italiana in inglese” a cura di Luigi Fontanella. Le poesie contenute sono ispirate al tragico terremoto del 1980 in Irpinia. Continua a leggere

Addio a Jolanda Insana

jolanda-insanaLa poetessa Jolanda Insana era nata a Messina il 18 maggio 1937 ma viveva a Roma dal 1968. Si è spenta oggi, 27 ottobre 2016. La notizia della scomparsa è stata diffusa nel corso dell’incontro alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma con il poeta e scrittore Giuseppe Conte.

“C’è qualcosa di antico nella poesia della Insana”, scriveva il poeta e critico Giovanni Raboni, “di solennemente proverbiale e al tempo stesso di violentemente, intrepidamente esposto (tramite un continuo lavorio di ibridazioni lessicali e timbriche) alle vicissitudini e ai disastri della contemporaneità.” Una parola poetica “morsa dalla fame” nella quale è racchiusa “l’infermità del corpo e l’infermità della nazione.”

Da: Frammenti di un oratorio, (Viennepierre, 2009)
Opera di Jolanda Insana pubblicata in occasione del centenario del Terremoto di Messina del 28 dicembre 1908.

accurrìti accurrìti gente
me figghia me figghia
portate una scala
me figghia
’na scala ’na scala
pigghiate me figghia
accurrìti accurrìti
u focu u focu
sa mancia
viva
a fini du munnu
a fini da so vita
viniti curriti
’na scala
tièniti tièniti
figlia Continua a leggere

Il Jazz italiano per l’Aquila

mariapia_de_vitoA cura di
Luigia Sorrentino

(Nella foto, la cantante jazz Mariapia De Vito)
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Trenitalia e Busitalia (Gruppo FS Italiane)  vettori ufficiali di “Jazz italiano per L’Aquila”, maratona di musica jazz che domenica 6 settembre, nel centro storico di L’Aquila, vedrà la partecipazione di 600 jazzisti per 100 concerti in 12 ore. Si tratta del più grande evento di musica jazz mai organizzato nel nostro Paese. Centinaia di artisti, provenienti da tutta Italia, raggiungeranno L’Aquila a bordo di convogli Trenitalia e pullman Busitalia che effettueranno il servizio transfer Roma/L’Aquila/Roma dalla stazione di Roma Termini e dalla Casa del Jazz, a dimostrazione di come l’integrazione ferro – gomma sia la soluzione migliore per ottimizzare il trasporto collettivo. Continua a leggere

Una poesia per l’Aquila…

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Nota di Loretto Rafanelli

La poesia, si sa, non cambierà il mondo, ma di sicuro ci consegna il tratto di una verità ulteriore e un’ emozione rara: il linguaggio della solidarietà più profonda. I versi che tante persone ci hanno inviato,  si mescolano a quelli di poeti noti,  come Franco Arminio, Alberto Bertoni, Tiziano Broggiato, Anna Buoninsegni, Giuseppe Conte, Maurizio Cucchi, Emilio Coco, Roberto Carifi, Fabrizio Dall’Aglio, Matteo Fantuzzi, Enrico Fraccacreta, Paolo Lisi, Valerio Magrelli, Roberto Mussapi, Elio Pecora, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Luigia Sorrentino, Gian Mario Villalta, Cesare Viviani, Emilio Zucchi,  a formare un’unica, grande e luminosa voce. Continua a leggere