Mario Benedetti, poeta del suono

Mario Benedetti, foto Dino Ignani

di Corrado Benigni

 

Poeti del suono e poeti dell’immagine. Mario Benedetti appartiene senza dubbio alla prima categoria. La tessitura della sua lingua è prima di tutto musicale: una poesia “per legame musaico armonizzata”, verrebbe da dire citando Dante. Tanti nodi suonosenso tengono insieme la trama dei versi di Benedetti.

Dopo Amelia Rosselli, credo sia stato il poeta che meglio ha fatto risuonare la pagina poetica come una partitura musicale, e questo senza alcun artificio o pre-intenzione, ma con un impasto di naturalezza e lavoro artigianale sulla lingua, che è proprio dei poeti veri; una lingua sfuggente e inimitabile anche quando appare semplicissima. L’analogia, come capacità di connettere elementi e mondi lontanissimi, nei suoi versi è prima di tutto analogia di suoni, voci e ritmo.

Ho sempre avuto grande stima e ammirazione verso la poesia di Benedetti, che pure è lontana dal mio stile. Questa distanza tra noi ha però reso ancora più affascinante ai miei occhi la sua scrittura. Soprattutto dopo l’uscita di “Pitture nere su carta”, un libro coraggioso e fuori dagli schemi, che a mio avviso ha spinto più in là e più a fondo le possibilità della lingua poetica. Il titolo tuttavia non deve trarre in inganno: centrale non è l’immagine, ma il suono, con il quale Benedetti è riuscito in modo straordinario e spiazzante a tratteggiare vere e proprie figure dell’inconscio, che rimandano, per impressione, ai capolavori di Goya. I segni neri lasciati sulle carte, come dice il titolo, sono la traccia visibile che i suoni della sua poesia ci consegnano, quasi testimonianza di un dovere cui non è stato possibile sottrarsi. Come in tutti i suoi libri, realtà e favola si mescolano sulla pagina, che diventa così una potente tela allegorica. Continua a leggere

Claribel Alegría, “Voci”

 

claribel_alegria Da una recensione di Alessandro Canzian

Una pluralità di voci che non evocano ma dicono memorie, le raccontano, con una scarna delicatezza che non manca di intenerire anche di fronte alla proiezione della fine. Perchè la vita che si approssima al suo termine diventa l’ultima battaglia sociale da affrontare con forza ma anche con sguardo alto e sereno, con un sorriso che vuole capire. La consapevolezza della vita e dei suoi intrecci umani e sentimentali diviene il motore primo di questa rivolta pacifica di fronte al proprio passato e di questo memoriale di fronte al futuro. Un futuro fatto di vita che Claribel lascia con la certezza che la coralità degli anni trascorsi può lasciare un segno a coloro che verranno. Continua a leggere

Padova, al San Gaetano i grandi della grafica

Appuntamento

“Voci di Corridoio: Grafica 900” è il titolo della prossima importante mostra (dal 18 gennaio al 7 febbraio 2013) che sarà ospitata al polo culturale San Gaetano di via Altinate, a Padova. Proporrà un pezzo di storia dell’arte contemporanea vista non dall’angolazione della pittura, ma da quella della grafica: cioè l’incisione, la litografica e le altre tecniche di riproduzione artigianale dell’immagine che hanno dato agli artisti la duplice opportunità di aumentare la diffusione del loro lavoro, da un lato, e dall’altro di poter esprimere un riflesso differente dell’arte, dal quale emergono la matrice segnica e tutte le sue suggestioni peculiari. Continua a leggere

Addio a Valerie Fletcher, l’ultima donna che Eliot amò

C’erano quarant’anni di differenza tra lei e lui. Quarant’anni, riempiti di versi straordinari da parte di “Tom” e di devozione da parte di lei, Valerie Fletcher, vedova, segretaria e musa di Thomas Stearns Eliot, morta a Londra venerdì scorso all’età di 86 anni. Valerie inseguiva il poeta dei Quattro quartetti fin da quando lei aveva 14 anni ed ebbe una sorta di illuminazione ascoltando una lettura in pubblico del “Viaggio dei Magi”: “Preferimmo viaggiare di notte/ dormendo solo a tratti/con le voci che cantavano agli orecchi, dicendo/che tutto questo era una follia”. Da quando ascoltò, tra gli altri, questi versi, Valerie non ebbe altro obiettivo che stare accanto a quell’uomo, diventandone almeno la segretaria. Continua a leggere

Mario Benedetti “Per il verso giusto” (I poeti su Radio Uno)

Mario Benedetti, è il poeta protagonista dell’ultima puntata di “Per il verso giusto”, incontri con i poeti contemporanei, un programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino per Radio Uno. Mario Benedetti, infatti, chiude oggi, 5 settembre 2012, il primo ciclo di conversazioni con i poeti  su Radio Uno.
Mario Benedetti è nato a Udine, in Friuli, nel 1955. Vive e lavora a Milano. Ha pubblicato numerose raccolte di poesie, traduzioni, saggi critici e prose poetiche. Collabora a vari giornali e riviste letterarie ed è una delle voci più significative della nostra poesia più recente. Nei suoi versi vi è tutta l’incertezza e la provvisorietà dell’essere umano. Di se stesso dice: “Sono nato malato… anche da bambino… avevo sempre qualcosa”. La sua è una voce spezzata, disarticolata, anche a causa di una rara malattia che lo ha colpito. Tutta la sua poetica si concentra sulla materia povera, provvisoria, incerta, del nostro esistere. E’ come se dicesse che ci vuole un attimo, un lasso di tempo brevissimo, per passare dall’altra parte, per entrare nella malattia e nella morte e vedere il mondo da un altro punto di vista…

Qui sotto “Per il verso giusto” Incontri con i poeti contemporanei di Luigia Sorrentino
Radio Uno, puntata del 5 settembre 2012 con Mario Benedetti
.

Continua a leggere