Francesco Maria Tipaldi, “Traum”

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Dalla Prefazione di Maurizio Cucchi

“Ancora molto giovane, Francesco Maria Tipaldi rivela una personalità decisamente forte e originale, un’energia netta e sorprendente che si manifesta in una visione delle cose e del mondo (e delle immagini che riesce a produrre) in cui domina qualcosa di elementare e arcaico, di letteralmente formidabile, di enorme e selvatico. Il suo è un immaginario che parte da una realtà bassa, minimale, da una condizione rasoterra, ma che la deforma e
trascende. La sua scrittura, molto nitida e scandita, asciuttissima, e quindi priva di astuzie e abbellimenti, presenta sprazzi di racconto, frammenti di storie, fotogrammi, che si impongono nella mente del lettore, molto spesso, per l’insolita potenza della loro non ricercata sgradevolezza.”  […]

 

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Salvatore Ritrovato, “L’angolo ospitale”

 

langolo-ospitale-145011Letture

Il titolo del nuovo libro di Salvatore Ritrovato, “L’angolo ospitale” (La Vita Felice, 2013), che ha al suo attivo molte pubblicazioni, a prima vista pare alludere a una condizione di serenità, ma via via che ci si addentra tra le pagine ci si rende conto che non si dà voce a una condizione di benessere ospitale, ma a un senso di perdita e di esilio, vissuti come status permanente dell’esistere, con la conseguente percezione della fragilità della felicità e, talvolta, persino della sua impossibilità. Allora si capisce che ciò che vibra nella raccolta (e la rende coinvolgente) è proprio ciò che manca, poiché in tralice ai versi emerge sempre l’umanissima speranza di trovare un luogo o anche solo un angolo dove si possa – heideggerianamente – sentire di “abitare il mondo”, e sentire questa terra “ospitale”.
(Dalla presentazione di Gabriela Fantato)

Il libro contiene testi molto intensi, come quelli che seguono.
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Giovanni Agnoloni, “Partita di anime”

 

partita-di-anime-di-giovanni-agnoloni-0Nota di Marino Magliani

Non sapevo cosa significasse spin-off – tanto bene non l’ho capito ancora adesso -, ma durante una presentazione di Partita di anime (Galaad, 2014) [LINK: http://www.galaadedizioni.com/partita-di-anime/], alla libreria Bonardi di Amsterdam mi hanno insegnato che spin-off significa “costola di“… E, nel nostro caso, Partita di anime lo è di Sentieri di notte (Galaad, 2012) (LINK: http://www.galaadedizioni.com/sentieri-di-notte/].

Il libro è composto da due racconti, ambientati in due luoghi diversi, ma le cui atmosfere sembrano nascere dalla stessa sorgente. Una specie di introduzione fa da cerniera e lega le due storie. Un’altra cosa, che avverrà in un futuro neanche troppo lontano, lega a sua volta i racconti: la fine del sistema, ossia la fine dell’era internet. Continua a leggere

Roberto Mussapi, “Le poesie”

le_poesieE’ in libreria l’intera opera poetica di Roberto Mussapi, la prima raccolta in un unico volume dalla casa editrice Ponte alle Grazie, curata da Francesco Napoli.  Prefazione di Wole Soyinka e saggio introduttivo di Yves Bonnefoy.

A te, lontano da lei, manca una donna,
a me, se lei non c’è, manca me stesso.

IL LIBRO

Nella prefazione al volume, il Premio Nobel Wole Soyinka rammenta con sapienza che “Mussapi non vizia il suo lettore – o, per dirla in modo più accurato, il suo complice, il suo compagno di viaggio – con uno spiegamento di metafore mentre evoca le figure storiche o gli archetipi. Persino le emozioni – concesse raramente, e quasi a malincuore – si trasformano in immagini archetipiche del viaggio umano”. E così il tratto distintivo della poesia mussapiana può essere colto nella sempre elegante compostezza di intonazione e nella naturale ampiezza di respiro dove estro e sensibilità poetica sanno spaziare in un’articolata e progressiva architettura della parola dalla nitida forza comunicativa pienamente ravvisabile nel percorso fin qui tracciato da Mussapi. Continua a leggere

Mario Santagostini, “Felicità senza soggetto”

 

felicita-senza-soggetto_originalE’ in libreria l’ultimo libro di poesie di Mario Santagostini, “Felicità senza soggetto“, pubblicato da Mondadori nel 2014 nella collana dello Specchio, I Poeti del nostro Tempo. 

Dal risvolto di copertina

Vivendo il presente come coinvolto in una sorta di sinistra mutazione antropologica, il poeta fa i conti con il passato: con quello vissuto in prima persona e con l’ampio territorio d’un Novecento quanto mai remoto, dal quale affiorano le residuali tracce mnestiche di una realtà perduta, immersa nell’ideologia, nell’utopia di certezze ormai irreversibilmente dissolte. Mario Santagostini ripercorre, liberamente e per frammenti, il tempo della sua formazione, rispetto alla quale continua insistente ad agire la misteriosa forza della materia che lo attrae, il suo amore inquieto per la vita e per gli stessi forse squallidi dettagli di una periferia urbana, milanese, rappresentata come in un sogno di Sironi. Una periferia rivissuta, metaforicamente, sempre «oltre il capolinea», tra odori d’acqua oleosa di benzina, o girovagando tra fossi, cortili, sottopassi. Continua a leggere