Antonella Anedda, “Salva con nome”

Nello scaffale “Salva con nome”, di Antonella Anedda
a cura (e di) Luigia Sorrentino
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Le poesie contenute nella nuova raccolta di versi di Antonella Anedda “Salva con nome” Mondadori 2012, (euro 16,00) provocano un’abrasione, una scottatura che brucia sulla pelle viva. Una materia umana – troppo umana – è contenuta nello spazio di questo libro, uno dei più intensi e maturi della sua produzione poetica.
Se qualcuno chiedesse a chi scrive di dare una definizione lapidaria a “Salva con nome” direi “questo è un libro sulla morte”, ma sarebbe una definizione sommaria, sbrigativa, detta per spaventare e togliermi di torno l’interlocutore e per rimanere sola con il segreto di questo libro. Perché quando la poesia raggiunge un livello di consapevolezza così alto, diventa materia pericolosa da gestire per i non addetti ai lavori. E allora provocherei volontariamente l’allontanamento del lettore comune dalla poesia di Antonella Anedda. Continua a leggere

Le parole che salvano

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Silvano Trevisani  “L’altra vita delle parole” Edizioni Nemapress
Dalla prefazione sl libro di Plinio Perilli
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(A Silvano Trevisani, con cui finalmente si ribalta, e forse si smentisce, la poesia melanconica, statica e romantica dell’immobile Sud…)
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La poesia del Sud, langue: langue e s’impausa, s’innarcisa in verità la poesia tutta, tra noia e malessere, ansie d’un moderno ineffabile, d’un futuro inattendibile – e nostalgie invece d’un passato che forse nessuno bene più ricorda, quanto fosse atroce, bolso di mille drammi… Langue perciò la poesia tutta, com’è ovvio . Ma quella del Sud, e che ci è stata cara, e molto lo è ancora – per le amicizie nuove e i debiti sensuosi ed effusi coi versi di Gatto, il miglior Quasimodo, l’estro di Sinisgalli, il sogno egualitario di Scotellaro, la follia lucida di Calogero, la follia nobile di Lucio Piccolo… – la poesia del Sud tranne rari casi, non esce mai dagli schemi, amministra lo stereotipo, con fiera o tenue compunzione sensibile… Chiede insomma a se stessa di esistere solo o quasi come ombra o parvenza, lacerto del possibile, sinuosa o effusa retorica.

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Alvaro Mutis “Che cos’è la poesia?”

Riletture
a cura di Luigia Sorrentino

Alvaro Mutis
di Giorgio Galli

Alla domanda “Che cosa è la poesia?”, Andrea Zanzotto rispondeva: “E’ un fatto che accade, e mai il commento ad un fatto che accade”. L’opera di Alvaro Mutis sembra scritta apposta per contestare quest’affermazione: sembra non venire da nessuna parte, non avere precedenti né eredi, accadere. Ha il mix di barocco lussureggiante e di durezza tipico della più autentica anima spagnola. Ma le sue origini sembrano perdersi nella foresta pluviale. Però, accade. E allora val la pena di soffermarsi su questo suo accadere. Continua a leggere

Giampiero Neri, “Il professor Fumagalli e altre figure”

Nello scaffale: Giampiero Neri
a cura di Luigia Sorrentino

Giampiero Neri con “Il professor Fumagalli e altre figure” (Mondadori, 2012) dà vita a un fitto intreccio di riflessioni e di immagini che lo accompagnano da sempre. Non ci troviamo di fronte a un libro di poesie – ce ne sono infatti pochissime – ma a un poemetto in prosa composto da un nucleo di testi poetici e narrativi che al lettore appaiono in uno spazio sospeso tra memoria e sogno. Seguendo l’autore in questo percorso a lui non insolito, ci troviamo in una scansione interna e nitida del testo narrativo, equilibrato, ricco di frammenti e di storia. Una personalità quella di Giampiero Neri che andrebbe maggiormente approfondita. Già, perché Giampiero Neri, come scrive Maurizio Cucchi nella quarta di copertina, è “uno dei maestri del nostro tempo”. Continua a leggere

Massimo Salvadori, “Io sono qui”

Nello scaffale: Massimo Salvadori
a cura di Luigia Sorrentino

Ho incontrato Massimo Salvadori a Napoli, a una serata di poesia organizzata alla Libreria Treves da Bruno Galluccio. E’ stato un vero piacere scoprire il suo essere al mondo. Era accompagnato da una ragazza molto carina e sorridente di nome Mariangela. Il libro di poesie di cui mi hanno fatto dono sulla copertina bianca e azzurra ha un airone che spicca il volo. E’ proprio l’immagine giusta per la sua poesia che in questo libro prende letteralmente il volo come un fiume in piena, attraversa la vita, l’amore, la sofferenza, la fede, la morte. Ma vi è anche, in queste poesie, sullo sfondo, una profonda riconoscenza che prevale su tutto che salva, assorbe, assolve. Come le poesie che hanno per titolo La preghiera del soldato poeta, Sono la parte del cielo che manca, e quella che leggerete qui sotto: …il dentro, il fuori. Il vicino, il lontano.
(Luigia Sorrentino) Continua a leggere