A Roma, nella notte dei musei i Canti di Tagore

Sabato 19 maggio, ore 21.00, alla Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma, Sala del Mito (Viale delle Belle Arti 131) in occasione della Notte dei Musei, verranno lette alcune poesie di Rabindranath Tagore, di recente tradotte in italiano e raccolte nell’antologia di canzoni dal titolo Arcobaleno curata da Mario Prayer e Giulia Gatti. Introducono Maria Giuseppina Di Monte e Mario Prayer. Recitazione: Bartolomeo Giusti.

L’evento è a cura di Maria Giuseppina Di Monte con Chiara Cottone e Sofia Federici.

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Giovanni Pascoli, la festa per il centenario nel borgo di Barga

Una vera e propria festa nel borgo di Barga dove Giovanni Pascoli ha lungamente vissuto e dove è sepolto con la sorella Mariù, con figuranti in costume a ricreare l’atmosfera di fine ottocento; una mostra all’interno della Casa Museo con gli autografi delle più importanti poesie contenute nella prima edizione de “I canti di Castelvecchio“; un reading poetico con Alba Donati e Paolo Iacuzzi che racconteranno Pascoli con dieci parole chiave; un treno a vapore che attraverserà centri particolarmente significativi nella vita del poeta.

E’ questo in sintesi il programma della “Festa della Poesia“, inserita nel calendario delle celebrazioni per il primo centenario della morte di Pascoli, che si terrà domani, domenica 15 aprile (con inizio alle ore 10), a Castelvecchio, in provincia di Lucca. Un treno a vapore in partenza dalla stazione de La Spezia (ore 8), ed in transito nelle stazioni di Massa (ore 8,28), di Viareggio (8,40), e di Lucca (9,00), porterà i visitatori a Castelvecchio. Continua a leggere

Oh mia patria, versi e canti dell’Italia unita

Libri Come
Appuntamento

A Roma, all’Auditorium Parco della Musica, venerdì 9 marzo alle 20:00, Oh mia patria, Versi e canti dell’Italia unita (1796-2011) di Vanni Pierini, prefazione di Tullio De Mauro, introduzione di Raffaele Manica.

In chiusura dell’anno dedicato ai 150 anni dell’Unità d’Italia, poesie, inni, canti popolari, canti folcloristici e di tradizione, canzoni d’autore per ripercorrere e spiegare la storia e la cultura del nostro paese. Un’opera narrativa che vuole abbatte le barriere tra cultura ‘alta’ e cultura ‘bassa’ per restituire un racconto variegato sulla storia dell’Italia unita.

Vanni Pierini dialoga con Tullio De Mauro e Max Manfredi, modera Stefano Iucci. Continua a leggere

Leopardi tra i libri più interessanti del New York Time

Il New York Times sceglie i 100 migliori libri del 2011 e al sesto posto, in ordine alfabetico,  mette la nuova traduzione annotata dei Canti di Giacomo Leopardi di Jonathan Galassi, già traduttore in America di Eugenio Montale, edita da Farrar Straus Giroux.

I canti di Leopardi nella traduzione di Galassi sono stati indicati dai redattori del New York Times tra i 100 libri più interessanti (notable) del 2011.

Nella foto qui accanto il manoscritto autografo de ‘L’infinito’ di Giacomo Leopardi custodito alla Biblioteca Nazionale di Napoli.

La notizia spicca nella homepage del sito di recensioni letterarie Wuz.it sotto il titolo “I canti di Leopardi che affascinano l’America”.

“Con questa traduzione, Leopardi può finalmente diventare importante per la letteratura americana quanto Rilke o Baudelaire” il giudizio del quotidiano statunitense. Wuz.it commenta sottolineando che “ciò che rende la nuova traduzione di Galassi così eccezionale sta nel fatto che egli capisce, e riesce a rendere, quel delicato movimento di pensiero e di sentimento caratteristico della poesia leopardiana.

New York Time

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Anna Achmatova – Anna Andreevna Gorenko

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Anna Achmatova, pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko (Odessa, 11 giugno 1889 – Domodedovo  [Домодедово] – Mosca – 5 marzo 1966). Figlia di un ingegnere meccanico, studiò a Kiev e a Pietroburgo dove nel 1910 sposò il poeta Nikolaj Stepanovič Gumilëv che l’anno dopo il loro matrimonio fondò con la Achmatova e con Sergej Gorodeckij  fondò lo «Cech Poetov» (Corporazione dei poeti) da cui prese vita il movimento acmeista. In quegli anni la Achmatova andò spesso a Parigi dove conobbe Amedeo Modigliani che la ritrasse in numerosi disegni.
Pochissime le raccolte pubblicate (Rosario nel 1014, Lo stormo bianco nel 1917, Piantaggine  nel 1920): nel 1921 Gumilëv, accusato di complotto  antibolscevico, venne fucilato e per Achmatova comincia un lungo periodo di duro ostracismo – diventerà molto difficile per lei pubblicare versi – dovuto anche al fatto che la sua poesia è ritenuta lontana dalla nuova realtà. Dopo l’arresto del figlio avuto da Gumilëv e la morte del secondo marito, scrisse Requiem, la stessa asciuttezza dei versi giovanili, la brevità essenziale. Con Requiem e con il successivo Poema senza eroe, scritto tra il 1940 e il 1942, ma rimaneggiato fino alla morte, Achmatova dà un esempio potente di coscienza della propria contemporaneità.

Achmatova rifiutò la scelta dell’esilio. Scrisse, anzi, versi di fiero rifiuto: «Con loro io non sto che la terra/abbandonarono ai nemici da straziare./ La rozza loro lusinga non intendo,/ non darò loro i miei canti».

(di Luigia Sorrentino)

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