UMANA, TROPPO UMANA

marilynPoesie per Marilyn Monroe
A cura di Fabrizio Cavallaro e Alessandro Fo

Il 1° giugno del 2016 Marilyn Monroe avrebbe compiuto novant’anni. Questa raccolta intende ricordarla con un omaggio alla sua (ferita) grandezza. Sulla scia dei versi che le dedicarono Pier Paolo Pasolini e Dario Bellezza, molti poeti italiani di oggi si sono qui ritrovati per celebrarla con una tenera e partecipata ‘offerta musicale’ nella forma di una ghirlanda di liriche. Ne scaturisce un ritratto di Marilyn Monroe a più dimensioni. Continua a leggere

Sonia Gentili, Premio Viareggio-Répaci 2016

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Nota di Fabrizio Fantoni

“Viaggio mentre morivo” di Sonia Gentili ( Nino Aragno editore, 2015)  è  un lungo percorso che si snoda  nel solco dell’esperienza umana popolata  da subitanee parvenze che si rimandano da un testo all’altro attraverso un gioco di echi e riprese. È un’opera che appare concepita come un continuum che scorre proponendo una serie di presenze e movimenti,  oscurità e improvvise illuminazioni  che dimostrano la necessità, avvertita dall’autrice, di una meditazione  totale e ininterrotta, dove il testo si pone  come specchio di un fluire  del tutto, di un coesistere degli opposti in una varietà di registri e materiali linguistici. Leggendo il libro si ha l’effetto di compiere un percorso di ampio respiro e di elevata tensione intellettuale che disegna le coordinate  di una metafisica essenziale raggiunta dall’autrice attraverso le figure di un paesaggio atemporale che vive nel persistente presente della creazione artistica.

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Sonia Gentili, “Viaggio mentre morivo”

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Dall’Introduzione di Giancarlo Pontiggia

Forse bisognerà cominciare da uno qualsiasi dei cinque, splendidi pezzi che compongono l’Autoritratto, per comprendere questo libro impervio, in cui la severità del pensiero si sposa al fulgore analogico, la quieta lentezza del verso è scossa da improvvisi trasalimenti, la materia del sogno irrompe improvvisa – come uno scandaglio – nella massa inquieta delle sensazioni, esaltandone la potenza conoscitiva. Parole disadorne, spoglie di ogni retorica, affondano nella propria notte, procedono – per pura tensione iterativa – incontro a se stesse, dando vita ad architetture fantastiche, macchine di splendore cosmico, musiche vertiginose. Continua a leggere