“Poeti da riscoprire”, Nadia Campana

Nadia Campana 2[1]

Progetto editoriale ideato e curato da Fabrizio Fantoni con la collaborazione di Luigia Sorrentino
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Gabriella Sica ci fa dono di due dei suoi scritti su Nadia Campana (il primo del 2004 e il secondo del 2014, inedito)  e di una foto inedita di Nadia Campana. Più sotto, un’altra foto inedita di Nadia Campana per gentile concessione di Milo De Angelis.

Nadia Campana e il respiro 1

di Gabriella Sica

Nadia Campana era nata l’11 ottobre del 1954 a Cesena, nell’oscillante e instabile equilibrio della Bilancia. Anche lei, dunque, aveva trascorso l’infanzia nella campagna povera e umana degli anni Cinquanta, portandone sempre e segretamente l’inconfondibile impronta. Le piaceva ascoltare i rumori della natura, camminare lungo il fiume, insegnare ai bambini. “Vengo dalle campagne romagnole”, aveva scritto, come mi dice l’amica Maria Pia Quintavalla, in una lettera milanese, non credetemi una donna moderna o una diva. Si firmava infatti Nadia, più secco e letterario, e non Nadiella, come pare fosse il suo nome all’anagrafe e in famiglia, con quelle doppie finali troppo confidenziali. Continua a leggere

Iperione, la caduta | Hipérion, la chute

olimpia

Letture

di Angèle Paoli

Originaire de Naples, Luigia Sorrentino est poète et journaliste. Son métier de journaliste la conduit à réaliser des interviews de personnalités aussi éminentes que les Prix Nobel Orhan Pamuk, Derek Walcott et Seamus Heaney. Productrice de programmes culturels radiophoniques, elle anime sur Rai Radio Uno l’émission Notti d’autore, « viaggio nella vita e nelle opere dei protagonisti del nostro tempo ».

Poète, elle a publié plusieurs recueils de poésie: C’è un padre (Manni, Lecce, 2003); La cattedrale (Il ragazzo innocuo, Milano, 2008); L’asse del cuore (in Almanacco dello specchio, Mondadori, Milano, 2008) ; La nascita, solo la nascita (Manni, Lecce, 2009).

Elle a récemment publié, aux éditions Interlinea de Novare, le recueil poétique Olimpia, préfacé par Milo De Angelis et postfacé par Mario Benedetti. Dans la préface de l’ouvrage, Milo De Angelis souligne l’importance de ce recueil qui touche à l’essentiel, « aborde en profondeur les grandes questions de l’origine et de la mort, de l’humain et du sacré, de notre rencontre avec les millénaires. » De la poète Luigia Sorrentino, il souligne le regard visionnaire : un « regard ample, prospectif, à vol d’aigle. » Mais aussi ses « immersions imprévues dans la flamme du vers. » […]

Angèle Paoli

luigia_sorrentino_fotoOriginaria di Napoli , Luigia Sorrentino è una poeta e giornalista. Il suo lavoro da giornalista l’ha portata intervistare persone illustri come i premi Nobel Orhan Pamuk , Derek Walcott e Seamus Heaney  e alla produzione di programmi radiofonici culturali su Rai Radio Uno come “Notti d’autore, Viaggio Nella Vita e Opere dei Protagonisti del nostro Tempo “.

Poeta, ha pubblicato diverse raccolte di poesie : C’e un padre ( Manni , Lecce , 2003) La cattedrale ( Il ragazzo innocuo , Milano , 2008) L’ asse del cuore ( in Almanacco dello Specchio , Mondadori , Milano , 2008) La Nascita, solo la Nascita ( Manni , Lecce , 2009 ) .

Recentemente ha pubblicato con le edizioni Interlinea di Novara, la raccolta poetica Olimpia, prefazione di Milo De Angelis e postfazione di Mario Benedetti. Nella prefazione al libro, Milo De Angelis evidenzia l’importanza della raccolta che “approfondisce le grandi questioni della vita e della morte, dell’umano e del sacro, del nostro incontro con i millenni.” Della poeta Luigia Sorrentino, sottolinea lo sguardo visionario: “grande, prospettico, a volo d’aquila . «Come i suoi tuffi iimprovvisi nella fiamma del verso.  [ … ]

Angèle Paoli

PER LA LETTURA DELLE POESIE VA QUI, SU “TERRES DE FEMMES”, LA RIVISTA DI POESIA & CRITICA

 

Verità e Bellezza, Maria Laura Panariello

maria_laura_panarielloI giovani e la poesia

Maria Laura Panariello, studentessa campana, ha scelto per noi  la poesia “La Bufera” di Eugenio Montale.
L’anno di pubblicazione è il 1956.  La memoria del poeta è chiusa tra i muri della casa, un luogo d’esilio, e la vicenda, è già accaduta. La bufera si è svolta fuori dal “nido” del focolare domestico. E’ molto probabile, come scrivono molti critici, che il riferimento di Montale in questa poesia, sia la guerra: è di “quella bufera” che il poeta ci parla? E’ possibile, ma, come leggerete, essa è ormai lontana, tanto da essere in un’altra dimensione. Vi è, sullo sfondo della poesia, una “distruzione” portata nel volto di una donna, Mnemosine, (in greco Μνημοσύνη) la Clizia, la messaggera, (o la musa) è “scolpita” nei tratti di un viso, come una condanna. A questa donna, una sorta di sorella, il poeta è profondamente legato: Continua a leggere

“Ero Maddalena”, Cinzia Demi

ero_maddalena

Letture

Si tratta di un poemetto in versi sulla figura più contrastata e più vicina a Gesù della Bibbia messa in relazione con una figura di donna contemporanea che subisce violenza e cerca la sua identità confrontandosi con la donna biblica.

Cinzia Demi è nata a Piombino (Livorno), lavora e vive a Bologna. Ha pubblicato: Incontriamoci all’inferno, (Pendragon, 2007), Il tratto che ci unisce (Prova d’Autore 2009), Caterina Sforza. Una forza della natura fra mito e poesia (Fara, 2010), Aldilà dello Specchio fatato (Albatros, 2010), Incontri e incantamenti (Raffaelli, 2012), Ersilia Bronzini Majno (Pendragon, 2013). Ha curato, insieme a P. Garofalo l’antologia omaggio a Giorgio Caproni Tra Livorno e Genova: il poeta delle due città (Il foglio, 2013).

Da: Ero Maddalena, di Cinzia Demi, Prefazione di Gabriella Sica, Postfazione di Rosa Elisa Giangoia, Puntoacapo editrice 2013.
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Fabiano Alborghetti, “L’opposta riva”

Alborghetti500Per scrivere “L’opposta riva” (dieci anni dopo) La Vita Felice, 2013, Fabiano Alborghetti ha vissuto tre anni con gli immigranti, i clandestini, i cosiddetti “illegali”, i “senza nome”.

Per tre anni, fra il 2001 e il 2003, Fabiano Alborghetti ha condiviso con loro i pasti, i letti, i materassi gettati per terra in baracche o fabbriche abbandonate, si è unito a loro nelle code per essere scelti da un caporale per un lavoro giornaliero “in nero”. Con loro ha fatto la spesa nei discount, ha viaggiato per città, guardato partite di calcio in televisione, festeggiato compleanni, digiunato per ricorrenze religiose. Insieme a loro Alborgetti ha pianto le morti di alcuni di essi. In “L’opposta riva” Fabiano Alborghetti fotografa una realtà difficile da immaginare dall’esterno, quella degli “invisibili”, una sorta di Spoon River dei vivi, dov e ogni poesia è una voce che racconta una storia. Tutte le poesie raccontano non soltanto una vicenda, la migrazione, ma anche un preciso periodo storico della nostra epoca. Continua a leggere