Marina Abramović, sarà protagonista di uno speciale avvenimento il 22 settembre a Firenze

Dal 21 settembre 2018 al 20 gennaio 2019 Palazzo Strozzi ospita una grande mostra dedicata a Marina Abramović, una delle personalità più celebri e controverse dell’arte contemporanea, che con le sue opere ha rivoluzionato l’idea di performance mettendo alla prova il proprio corpo, i suoi limiti e le sue potenzialità di espressione.

L’evento si pone come una straordinaria retrospettiva che riunirà oltre 100 opere offrendo una panoramica sui lavori più famosi della sua carriera, dagli anni Settanta agli anni Duemila, attraverso video, fotografie, dipinti, oggetti, installazioni e la riesecuzione dal vivo di sue celebri performance attraverso un gruppo di performer specificatamente formati e selezionati in occasione della mostra.

L’esposizione nasce dalla collaborazione diretta con l’artista nella volontà di proseguire – dopo Ai Weiwei e Bill Viola – la serie di mostre che hanno portato a esporre a Palazzo Strozzi i maggiori rappresentanti dell’arte contemporanea. Il palazzo verrà nuovamente utilizzato come luogo espositivo unitario, permettendo a Marina Abramović di confrontarsi per la prima volta con un’architettura rinascimentale e in cui verrà sottolineato lo stretto rapporto che ha avuto e continua ad avere con l’Italia.

Continua a leggere

Paolo Lagazzi, “Come ascoltassi il battito d’un cuore”

Attilio Bertolucci e Paolo Lagazzi

Per quanto amato da molti lettori di poesia, per quanto profondamente stimato da alcuni tra più grandi poeti del Novecento non solo italiano (da Montale a Luzi, da Sereni a Caproni, da Pasolini a Charles Tomlinson a Kikuo Takano), Attilio Bertolucci resta un autore ancora, in parte, misconosciuto e incompreso. Solo una lunga frequentazione del suo mondo poetico può permettere di cogliere la complessità e la ricchezza che si annidano nell’apparente semplicità del suo linguaggio. Paolo Lagazzi, riconosciuto dallo stesso Bertolucci (in un’intervista apparsa nella rivista “Gli immediati dintorni”, n.2, 1989) come colui «che forse più di ogni altro mi ha letto in estensione e in profondità», ripercorre negli scritti raccolti nel presente volume alcuni tra i capitoli decisivi della storia del poeta: l’inesausto amore per la pittura; la passione per le opere di Proust e di Eliot; l’affinità elettiva con un originalissimo, fantastico e umano storyteller quale Silvio D’Arzo; il lavoro svolto con leggerezza e lungimiranza nei campi del giornalismo e dell’editoria; il dialogo tra la sua poesia e il cinema del figlio Bernardo.

Soprattutto, questo libro ci porta di nuovo a osservare i “nodi” più segreti e cruciali del mondo bertolucciano: la religiosità sui generis, il sentimento del sacro, l’incontro fra un bisogno primario di verità e un’acuta coscienza della vita come mistero.

Continua a leggere

Alessandro Ceni, “La distanza”

Sabato 3 febbraio 2018, ore 17 inaugura a Firenze, alla Galleria Immaginaria la mostra di Alessandro Ceni  “La distanza”, opere recenti.

“Ad Alessandro Ceni non dispiace sporcarsi le mani. Non gli dispiace quando scrive: nel suo linguaggio tutto il patrimonio del nostro lessico, dal più solitario degli idioletti al più complesso dei lemmi tecnici, trova puntuale e precisa, poetica ospitalità. Non gli dispiace quando traduce versi e prose della letteratura anglo-americana, un’impresa che da anni affronta in profondità, rammemorando e attualizzando, di ogni evento linguistico, la sua intera preistoria filologica. Non gli dispiace quando si confronta con lo spazio fisico – quando in un oggetto, in un’immagine, in una figura terrestre quelle mani vengono conficcate fino in fondo, così la estrapolare e mettere a giorno, di ogni cosa, l’esile e primordiale melodia della sua materialità svuotata di ogni grazia. Ma piena, proprio per questo, di una charis misera e opaca, cosale. Che dietro a queste opere, a questo lavoro (certo cerebrale, ma innanzitutto materiale e artigianale) esista una poetica è cosa certa. Ma non si tratta di un programma o di un manifesto che tratteggia i propri confini in anticipo rispetto alla messa in opera. Al contrario, la poetica di Ceni, del Ceni artista e pittore, emerge epigeneticamente a partire dal confronto con la materia, dentro la spudorata ed effimera storia d’amore tra le mani e la cosa.” Così Massimo Baldi in “Talismani residuali”, nota al catalogo “Ceni, 2000-2016”. Continua a leggere

The Season/La stagione

Maaza Mengiste e Mark Bibbins

Si è aperta il 31 maggio 2017 a Villa La Pietra, sede di New York University a Firenze (Via Bolognese 120), la tredicesima edizione di The Season, rassegna di concerti, letture, spettacoli di danza, rappresentazioni teatrali in lingua originale che quest’anno prevede anche l’inaugrazione di una mostra di arti visive.

Come nelle precedenti edizioni The Season dedica ampio spazio alla rassegna letteraria. Il 6 giugno (ore 18) gli scrittori americani Alexander Chee, autore dell’acclamato romanzo The Queen of The Night, Maaza Mengiste, scrittrice nota per il romanzo Beneath the Lion’s Gaze (Lo sguardo del leone), nonché i poeti Mark Bibbins e Catherine Barnett leggeranno brani delle loro opere (in lingua originale).

Il 7 giugno (ore 19) saranno in programma La Scolta e Le Passioni dell’Anima, due concerti del compositore Roberto Scarcella Perino. La Scolta, per coro di voci femminili, mezzosoprano e pianoforte, Madrigale rappresentativo, testo di Gian Maria Annovi (prima mondiale). Coro di voci femminili Solensemble; Mezzosoprano: Marcella Ventura; Piano: Iolanda Franzoso ; seguita da Le passioni dell’anima da un libretto di Federica Anichini (azione scenica per coro di voci bianche e pianoforte). Lettura di poesie del poeta Gian Maria Annovi.

Villa La Pietra, Firenze

Ritorna per il quarto anno The Writers’ Season – La stagione degli scrittori, dialoghi e reading tra autori americani e italiani curato dallo scrittore e docente di NYU Florence Alessandro Raveggi. Come ogni anno, l’evento letterario è pensato per far incontrare il pubblico italiano e quello di lingua inglese nel contesto della Villa La Pietra a Firenze, come ideale dimora bilingue di scrittori e lettori. Il festival si aprirà giovedì 8 giugno dalle 18 alle 21, all’insegna di dialoghi non scontati tra autori solo apparentemente distanti: alle 18 il narratore americano Alexander Chee incontrerà la scrittrice italo-somala Igiaba Scego, recentemente tradotta in America con il suo romanzo Adua (Giunti) e tra le voci più importanti dell’Italia multietnica; mentre alle 21, il poeta e critico letterario Guido Mazzoni, il cui recente saggio Teoria del romanzo è stato tradotto per Harvard University Press dialogherà con Mark Bibbins, poeta americano impegnato e performativo. Il venerdì 9, alle 18, Vivian Lamarque, pluripremiata poetessa tra le più note in Italia, incontrerà la poetessa americana Catherine Barnett, mentre Maaza Mengiste dialogherà con Gianluigi Ricuperati, giovane scrittore recentemente pubblicato in Francia da Gallimard e in Italia con La scomparsa di me (Feltrinelli), nonché figura poliedrica di curatore-scrittore a cavallo tra le arti. A moderare gli incontri della prosa saranno chiamati quest’anno due critici ed esperti di cultura anglosassone e americana come Edoardo Rialti (che è anche traduttore e giornalista culturale, l’8 giugno) e Guido D’Antona (il cui recente saggio per minimum fax esplora le dinamiche del mondo degli scrittori americano, il 9 giugno); mentre per la poesia i moderatori saranno i critici fiorentini di caratura nazionale Raoul Bruni (8 giugno) che è anche ricercatore all’Università di Padova, e Diego Bertelli (9 giugno) studioso di poesia italiana e scrittore. Continua a leggere