Il tema paterno nella poesia italiana del Novecento

padri_718Giovedì 17 marzo, ore 19.30, LABORATORIO FORMENTINI

PADRI: (il tema paterno nella poesia italiana del Novecento)1/2

a cura di Milo De Angelis

Come appare il personaggio paterno nei poeti del nostro tempo, come si manifesta il suo carattere, il suo insegnamento, la sua memoria, la sua mancanza, la traccia della sua parola: dodici autori – da Pascoli ai nostri giorni – scelti da Milo De Angelis e letti da Viviana Nicodemo. Continua a leggere

Elio Pecora

elio_pecora_dino_ignani(Elio Pecora fotografato da Dino Ignani)

Da un’idea di Luigia Sorrentino
a cura di Fabrizio Fantoni

La scrittura, ? Quando sono cominciate e da che? L’ho raccontato più volte a scolaresche curiose, ad amici e lettori insistenti. Certo tutto cominciò dalle poesie imparate a memoria nelle prime classi elementari ( tante e di qualità in quei miei primi anni) e più esattamente dal silenzio e dall’attenzione che si facevano intorno a quelle parole: che sonavano esatte e necessarie, come in uno spartito musicale. (E il canto di mia madre era già per me ebbrezza e malinconia: un canto insieme avvolgente e misterioso. ) Continua a leggere

Giorgio Orelli, “Tutte le poesie”

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Giorgio Orelli, “Tutte le poesie” , Oscar Mondadori, Milano, Mondadori, 2015

A cura di Pietro De Marchi
Introduzione di Pier Vincenzo Mengaldo
Bibliografia di Pietro Montorfani Continua a leggere

Silvio Ramat, “Poesie da un esilio”

 

silvio_ramat-copertinaDalla quarta di copertina

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Un romanzo epistolare, condotto su un doppio registro: quello in versi del poeta che scrive per lunghi mesi da una casa di cura, e quello in prosa della dolce amica che gli risponde, Elisabetta, Elis, con cui il dialogo si infittisce tra ricordi, riflessioni, e il muoversi con discrezione estrema del sentimento. Così si realizza questo nuovo libro di Silvio Ramat, Elis Island, dove la corrispondente diviene un ideale punto di approdo, un’isola sognata verso cui il poeta apre lo sguardo. E lo riapre anche, o soprattutto, condividendo le sue emozioni con Elis, sui mille rivoli e i molti territori di un passato anche remoto, poiché “la memoria aduna / i luoghi del mondo visitati”. E infatti, lettera dopo lettera, si viene disegnando una geografia vastissima che va dalla Lombardia alla California da New York alla Cina o al lago di Garda, mentre in questo intenso scambio epistolare fra il poeta e l’amica letterata si affacciano i nomi e le opere di numerosi poeti e scrittori, come Stendhal o Virginia Woolf, come Carducci, Pascoli, Montale, magari intrecciati a ricordi di film celebri, come quelli di Hitchcock, o al suono di belle canzoni d’amore di un’epoca ormai lontana. Continua a leggere

Corrado Bagnoli, “Casa di vetro”

corrado-bagnoli-casa-di-vetro-prefazione-di-davide-rondoni-7Dalla prefazione di Davide Rondoni

La poesia che racconta è in Italia, e non da oggi, una presenza importante. Il raccontare della poesia naturalmente è diverso da quello della prosa. Ma come il poetare fa parte della natura umana – con la lingua che si movimenta e accende per mettere a fuoco la vita – così il narrare fa parte del nostro essere, come custodia del vivente nelle parole. E dunque da una grande tradizione di poesia narrante – lo è la Commedia e lo sono più esplicitamente gli Ariosto, i Tasso, i Foscolo, ma anche in vari momenti, Leopardi, Manzoni, Pascoli, D’Annunzio su fino al Novecento di tanti poemi integri o lampeggianti, da Campana a Rebora, da Bertolucci a Testori, dalle narrazioni frante di Caproni a quelle di tanti contemporanei – vengono anche questi versi di Bagnoli, che di poesia narrante ha fatto compito e destino. Continua a leggere