Wednesday, September 16, 2015
8 p.m.
CELEBRATING 10 YEARS AF INVERSE Continua a leggere
Opere Inedite
a cura di
Luigia Sorrentino
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Gabriele Gabbia è nato il 14 luglio 1981 a Brescia, dove vive e lavora.
È diplomato in discipline artistiche ed è iscritto alla facoltà di Filosofia dell’Università degli Studi di Verona. Nel 2011 ha pubblicato La terra franata dei nomi, con prefazione di Mauro Germani, nella collana «I germogli», diretta da Stelvio Di Spigno, Edizioni L’arcolaio di Gian Franco Fabbri.
Ha in corso di pubblicazione una seconda raccolta di versi.
(Foto di Alessandro Ligato)
Intermezzi musicali di Dolce & D’Orazio.
Redazione:
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19 marzo 2015 ore 18.00
Casa delle Letterature
Piazza dell’Orologio, 3
Roma
“Qualcosa di inabitato”, di Stelvio di Spigno e Carla Saracino, EDB Edizioni, 2013,
con disegni di Marco Dagnino.
Prefazione di Mary Barbara Tolusso
Pare che la maggiore caratteristica della nostra epoca consista nel giungere al nocciolo, all’essenza di un certo percorso, quasi a estremizzare il movimento della vita stessa. In fondo economisti e manager, quanto a metodo, non fanno poi qualcosa di molto diverso dai poeti: utilizzano risorse scarse per soddisfare al meglio bisogni individuali e collettivi. La “scarsità” di cui si gode in poesia è quella della parola, all’autore sta la possibilità di evocarla (moltiplicarla, se vogliamo) in modo da soddisfare bisogni individuali e collettivi. Inventare, insomma, è il codice comune, fare una sorta di miracolo con quel poco che si ha a disposizione. Esagerando su questo versante, per condurre un ulteriore e azzardato confronto: se è vero che il mercato sa orientarci a qualcosa di indotto e illusorio, allo stesso modo la descrizione del poeta, del vero poeta – come diceva Solmi – ha sempre un carattere illusorio e fuggitivo. Continua a leggere
Si terrà dal 13 al 15 giugno 2014 la prima edizione del festival di poesia contemporanea “verso Libero” organizzato dall’associazione “Libero de Libero”.
A Fondi (Latina) arriveranno sei tra i più grandi poeti italiani viventi ed altrettante giovani promesse della poesia nazionale. Scenario principale del Festival sarà il quartiere ebraico della Giudea, ma sarà l’intera città ad essere coinvolta con mostre, flash mob e la distribuzione di “scontrini poetici” in tutte le attività del centro storico fondano. Il messaggio è chiaro: la poesia è quotidiana e “a lei non si può resistere” (slogan della kermesse) prima di ogni altro elemento. Continua a leggere