A Milano la grande poesia polacca

Alla Casa della Poesia di Milano (in Via Formentini 10), giovedì 14 marzo 2019 alle ore 19:30 POLONIA E POESIA, a cura di Milo De Angelis.

Un incontro con i grandi poeti polacchi del nostro tempo: Zbigniew Herbert, Adam Zagajewski e i premi Nobel Czesław Miłosz e Wisława Szymborska presentati da due giovani e appassionati studiosi, Alessandro Bellasio e Giovanni Rapazzini, con la partecipazione del Professor Luca Bernardini, docente di Letteratura Polacca all’Università degli Studi di Milano.

Voce recitante Viviana Nicodemo.

Musiche Bianca Brecce. Continua a leggere

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A Umbrò Cultura, “Futuro anteriore”

L’evento, Futuro Anteriore, si articolerà in due momenti: alle ore 17:30 Paolo Valesio e Sandro Gentili dialogheranno sul Futurismo; alle ore 18:30 Paolo Valesio leggerà poesie tratte dalla propria opera. Continua a leggere

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Sylvia Plath, “Tulips/Tulipani”

Sylvia Plath


LA POESIA CONFESSIONALE

di Luigia Sorrentino

Sylvia Plath e Anne Sexton fra gli anni Cinquanta e Sessanta introducono negli Stati Uniti una poesia che venne definita dalla critica Confessional. Un genere che ha avuto poco seguito anche perché in quel periodo storico in America si andava diffondendo la poesia della beat generation, un movimento artistico e di protesta contro la società americana.

Il genere Confessional  definito anche “poesia automatica”, non poneva alcun filtro all’espressione poetica basata sull’esperienza personale e biografica.

E’ il 1961. Sylvia ha appena subito un intervento chirurgico ed è ricoverata in ospedale quando le viene recapitato nella stanza un mazzo di tulipani rossi. I fiori diventano nella poesia della Plath, l’estensione di ciò che Sylvia sta vivendo in quel preciso momento.
Il candore della stanza in cui si trova, una stanza bianca, interiore e psichica, viene turbato dalla presenza sanguigna dei tulipani che diventano il pretesto per vivere e confessare la propria condizione di alienazione. Attraverso i tulipani la Plath rivive l’esperienza drammatica della sua esistenza, sempre in bilico fra la ricerca della vita e la ricerca della morte.

Sylvia Plath scrive Tulips tre anni prima del suicidio e inserisce la poesia nella raccolta  “Ariel”.

Il volume dei Meridiani Mondadori qui presentato, raccoglie l’intera opera poetica di Sylvia Plath, con testo a fronte, secondo l’edizione definitiva dei Collected Poems curata da Ted Hughes nel 1981. Sono inoltre inclusi nel volume il romanzo autobiografico “La campana di vetro” e un’ampia selezione di racconti e di pagine tratte dai “Diari”. La raccolta, curata da Anna Ravano, contiene un’introduzione firmata da Nadia Fusini.

Luigia Sorrentino legge da “Ariel”, nella traduzione di Giovanni Giudici,  Tulipani, di Sylvia Plath sulle note di “The ritual” (Outro) del compositore ungherese Bèla Bartók.

(Tecnico di produzione Mattia Cusano).

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Poesia 2.0, “I poeti di vent’anni”

Fondazione Pordenonelegge propone la prima edizione de “I poeti di vent’anni. Premio Pordenonelegge Poesia”, rivolto ad autori nati dal 1° gennaio 1989 al 31 dicembre1998, che abbiano pubblicato un libro di poesia nel 2018.

L’obiettivo del Premio è individuare e valutare poeti emergenti.

Per partecipare al concorso è necessario inviare i libri entro il 30 marzo 2019 alla Fondazione Pordenonelegge.it nelle modalità indicate dal bando a questo link:
Premio Pordenonelegge Poesia, Palazzo Badini, via Mazzini 2, 33170, Pordenone.
Nel caso di pubblicazione ebook è sufficiente inviare il PDF.

Info e dettagli: tel 0434 1573100 fondazione@pordenonelegge.it

Entro il mese di settembre la giuria procederà a una progressiva selezione dei libri letti, dandone notizia sul sito www.pordenonelegge.it.

In particolare: entro il mese di maggio 2019 verrà pubblicata la lista dei libri pervenuti e letti dalla giuria; entro il mese di giugno la lista dei 10 libri selezionati; entro il 31 luglio la lista dei 3 libri finalisti. Continua a leggere

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“Cartoline al tuo silenzio”

ESTRATTI

Qualcuno ha telefonato in piena notte,

mi cercava, ma non ho fatto in tempo

e nella cornetta, tra un tu tu e l’altro,

mi è sembrato ci fosse un fruscio

o un volteggiare frenetico

come ali di insetti contro un vetro.

 

Subito ho pensato alla casa sul porto,

allo sciame di api che assediano il terrazzo

e a te che non chiami da troppo tempo.

Allora ho ripreso in mano il telefono

per domandarti se poco fa,

mentre dormivo…

 

In tutti questi anni, che potrei riassumere

in decine di sogni con noi due abbracciati

e squassanti risvegli solitari, ti ho sentita

così vicina e viva in ogni momento

che molte volte lo dimentico:

non sei più raggiungibile

e non puoi telefonare da nessuna cabina,

 

o almeno è quello che molti credono.

 

(da Prove del diluvio, 2017)

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