Il tema paterno nella poesia italiana del Novecento

padri_718Giovedì 17 marzo, ore 19.30, LABORATORIO FORMENTINI

PADRI: (il tema paterno nella poesia italiana del Novecento)1/2

a cura di Milo De Angelis

Come appare il personaggio paterno nei poeti del nostro tempo, come si manifesta il suo carattere, il suo insegnamento, la sua memoria, la sua mancanza, la traccia della sua parola: dodici autori – da Pascoli ai nostri giorni – scelti da Milo De Angelis e letti da Viviana Nicodemo. Continua a leggere

“T.S.”, di Milo De Angelis

MiloDeAngelis


Luigia Sorrentino legge “T.S.” di Milo De Angelis, una delle poesie più significative di  “Somiglianze” , la prima raccolta di versi del poeta milanese che comprende testi scritti dal 1970 al 1975. “T.S.” (Tentato Suicidio) è forse la poesia più drammatica del libro pubblicato nella collana I Quaderni della Fenice di Guanda  per volontà di Giovanni Raboni nel 1976:  “Ognuno di voi avrà sentito/ il morbido sonno, il vortice dolcissimo/ che si adagia sul letto/ e poi l’albero, la scorza, l’alga/ e gli occhi non resistono/ e i flaconi non sono più minacciosi/ nella luce chiaroscura del pomeriggio” […] Qui una voce lentissima, chiama dopo il torpore del sonno, è una voce che ha provato a imitare la morte e che invece, ritrova la vita, nella fecondazione, nella solennità della luce.

Proponiamo questa lettura in occasione dell’incontro con MILO DE ANGELIS organizzato dalla Fachschaft d’Italiano mercoledì 9 marzo 2016 alle ore 20:00, presso l’Università di Frisburgo, in Svizzera. Un’occasione da non perdere per un confronto diretto con uno dei più importanti poeti contemporanei al quale sarà possibile porre domande, in un’atmosfera di dialogo e confronto. Continua a leggere

Marco Ceriani, “Gianmorte Violinista”

 

gianmorte_violinistaLa vicenda poetica di Marco Ceriani ha ormai compiuto un lungo e originale tragitto, e del suo lavoro si sono ben accorti, nel corso del tempo, lettori autorevoli, da Giovanni Raboni a Rodolfo Zucco.

In questo “Gianmorte violinista”, (Collana Stampa 2009, 2014, euro 14,00) Ceriani ha coagulato le più svariate presenze, creando oggetti-testo nati dalla concrezione di più elementi, che danno alla sua pagina una serie apertissima di sfaccettature, chiamando il lettore a una perlustrazione accanita e, in effetti, ardua, molto speciale e in ogni caso ben remunerativa.

Si potrebbe dire che il testo di Ceriani è passato, nel corso dei decenni, da una fisionomia liquida a una decisamente compatta e quasi minerale, in cui l’autore realizza dei conglomerati quanto mai compositi, con l’inserzione di dati colti, citazioni, prelievi da lingue varie, in un dettato arditamente sapienziale che invita l’interlocutore a un gioco sempre ricco di possibili sorprese. La trasparenza del passato, dunque, è ormai sullo sfondo di un’opera già consistente e, al suo posto, Ceriani ci presenta l’unicità di uno stile che chiede il coinvolgimento, non sul piano della comunicazione semplice, ma dell’impegno estetico sui dettagli testuali, lanciando quasi una provocatoria sfida che il buon lettore avrà sicuramente il merito di voler accettare.
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